L’insonnia è fra i mali il peggiore con cui avere a che fare. Capace di ostacolare il normale riposo, è fonte di stress e malessere per l’organismo. Scopriamo come combatterla.
Il sonno è un bisogno fisiologico primario. Rappresenta uno stato di contrapposizione alla veglia ed è necessario ad alcune funzionalità del nostro organismo. Cosa succede se non riusciamo più ad accumulare le necessarie ore di riposo? In presenza di una simile condizione, si parla di insonnia.
Conosciuta per rendere impossibile il normale riposo, genera numerosi problemi alla psiche e al corpo in generale. Nelle ore di sonno il nostro organismo si depura dalle tossine in eccesso e stabilizza i ricordi della giornata organizzandoli sotto forma di memoria. Come comportarci allora in presenza di insonnia? Scopriamolo insieme.
Il sonno è un’attività funzionale al recupero e al ristoro del nostro organismo. È essenziale alla riprogrammazione genetica dei comportamenti innati e alla fissazione della memoria. Il sonno infatti facilita l’incorporazione di nuovi comportamenti appresi durante la veglia in particolare durante le fasi REM. Un individuo privato del sonno è, di fatto, un individuo incapace di apprendere e immagazzinare nuove informazioni.
Ecco allora l’antidoto al problema. Se hai problemi a prender sonno e contare le pecore non basta più, prova con il riso! Uno studio condotto su un campione di circa 2000 giapponesi ha rivelato che assumere regolarmente riso può apportare benefici a corpo e mente. Nello specifico chi assumeva regolarmente riso ha registrato dei risultati positivi nell’ambito della qualità del sonno.
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Chi mangia riso abitualmente riposa meglio nelle ore notturne. Ma com’è possibile? La risposta è nella composizione organolettica del riso. Il riso è capace di innalzare l‘indice glicemico grazie alla presenza di triptofano nei chicchi. Il triptofano è inoltre una proteina associata alla produzione di serotonina, l’ormone dela felicità. La salute mentale influisce direttamente sulla qualità del riposo.
Non a caso l’insonnia di solito è sintomo di ansia ed esaurimento nervoso, l’ipersonnia, invece, di depressione e squilibri chimichi ormonali. Tuttavia è bene fare delle precisazioni circa il consumo serale di riso. In Italia siamo abituati a condire e insaporire con nuovi ingredienti i nostri piatti e il riso si presta benissimo all’aggiunta di altri elementi.
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Sarebbe bene evitare di proporre ricette eccessivamente pesanti e grasse di modo da mantenere inalterate le proprietà del riso e non affaticare il processo digestivo. La corretta digestione è infatti fra i primi fattori del buon riposo. Una cattiva digestione, al contrario, non vi farà chiudere occhio probabilmente.
Cucinate il riso in modo semplice e leggero. Fra le ricette più consigliate per mantenere il riso saporito e allo stesso tempo leggero ci sono: riso basmati con cumino e limone, riso e prezzemolo, insalata di riso integrale e timballo di riso rosso e verdure.