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Scolare l’acqua di cottura nel lavello: l’errore gravissimo da non fare più. Ti diciamo noi il perché

La pasta, per noi italiani, non ha segreti, un alimento sacro da mangiare come fosse un rituale, eppure commettiamo un errore: scolare l’acqua di cottura nel lavello. Perché non bisogna farlo.

Cuocere la pasta in pentola (Unsplash)

La pasta, per noi italiani, non ha segreti, un alimento sacro da mangiare come fosse un rituale, eppure commettiamo un errore: scolare l’acqua di cottura nel lavello. Perché non bisogna farlo. Si tratta di uno dei simboli del Bel Paese, invidiato in tutto il mondo, copiato (malamente) in ogni angolo del pianeta. La pasta è pura italianità, un amore incondizionato che seduce adulti e piccolini, uomini e donne. Impossibile resistere al richiamo di un buon piatto di pasta, ma bisogna fare attenzione a non eccedere.

Secondo i nutrizionisti, consumare pasta e assumere carboidrati rientra nella corretta dieta, basta solo non esagerare con le quantità. Una vera sofferenza resistere a cotanta bontà e alle mille ricette che la nostra tradizione prevede. Insomma, in cucina gli italiani sono imbattibili e la pasta non ha segreti, ma c’è un però: un piccolo errore che tutti commettiamo e che potrebbe rivelarsi grave. Scolare l’acqua di cottura nel lavello è sbagliato, nonché uno spreco, ecco spiegato il perché.

Perché scolare l’acqua di cottura della pasta nel lavello è sbagliato

Pasta pronta per essere cucinata (Unsplash)

L’acqua di cottura della pasta si arricchisce di amido, rilasciato proprio dal carboidrato che stiamo per consumare. È talmente prezioso che si è guadagnato la nomea di “oro liquido”. Non a caso, molti chef lasciano un poco di acqua di cottura nella pentola, la mescolano con un goccio di olio, creando così una specie di cremina deliziosa. Si, ok, direte voi, ma il resto dell’acqua dove va a finire?

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Versarla nel lavello della cucina è una scelta sbagliata. Come riutilizzare l’acqua di cottura? Possiamo versarla negli stampi da ghiaccio e mettere il tutto in congelatore. Avete letto bene, in questo modo possiamo trasformare l’acqua della cottura della pasta in cubetti di ghiaccio. Per quale scopo? Ovvio, per riutilizzarla per addensare vari piatti, che possono essere zuppe, sughi, sale o altro ancora. L’amido, infatti, è un addensante naturale.

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Tutti gli alimenti contenti amido, come patate, mais, torsoli, noccioli, semi, possono intasare le tubature. Per questo motivo è sempre meglio evitare si versare l’acqua di cottura nel lavello della cucina. Stesso discorso vale per gli alimenti fibrosi, tipo la zucca, o per quelli contenti farina. Anche i fondi del caffè, mai versarli del lavandino, perché si compattano e creano un tappo che intasa lo scarico. Meglio sempre gettare i residui di cibo negli appositi cestini della spazzatura, oppure, come nel caso dell’acqua della pasta, riciclarlo per divertirsi nell’arte culinaria. Conoscevate questo piccolo segreto?

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.