Limone: l’albero prosperoso che regala preziosi frutti al nostro territorio. Scopriamo quali zone della penisola ospitano questo nobile esemplare.
Ibrido genetico di arancio amaro e cedro, il limone è un albero appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Le sue origini sono ancora oggi fonte di dibattito ma è opinione comune farne risalire i natali a Cina, India e Birmania. In natura raggiunge dai 3 ai 6 metri di altezza e regala odorosi frutti per gli spazi esterni.
Il limone è caratterizzato da una fioritura esteticamente molto piacevole, i suoi fiori variano dal bianco al lilla. La fama di cui gode questa particolare specie è tuttavia riconducibile al suo frutto omonimo: il limone. Giallo e ovale è ricco di proprietà benefiche per l’organismo utilizzabili anche in ambito culinario.
Da Sorrento ad Amalfi, Messina, Procida e Siracusa il limone abita più o meno uniformemente tutta la nostra penisola. Costituito da una buccia rugosa, da una membrana bianca spugnosa detta albedo e da una polpa molto aspra il limone vanta proprietà spiccatamente antiossidanti.
Il suo ph è estremamente basso, varia dal 2,3 al 2,5, carattersitica che lo rende formidabile tanto in cucina quanto in farmacia e pulizia. È un antibatterico naturale e contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo, tuttavia è sconsigliato in caso di gastrite o infiammazione intestinale. Attenzione poi a consumarlo sotto forma di infuso bollente: il calore eccessivo annienta la vitamina C.
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L’aspetto davvero particolare del limone è che produce frutti più o meno durante tutte le stagioni e questi variano in base alla fioritura. La prima fioritura del limone è quella del periodo compreso fra marzo e giugno che preannuncia i limoni delle stagioni invernali. I frutti invernali compaiono sull’albero fra settembre e ottobre e fra dicembre e aprile.
C’è poi una seconda fioritura fra maggio e luglio che produce dei piccoli fiorellini bianchi comunemente detti “bianchetti” non molto pregiati per il mercaro. Fra agosto e ottobre origina invece una terza fioritura che dà origine ai “verdelli”, frutti di giugno e luglio raccolti per la produzione del noto limoncello.
Ecco allora le varietà di limone italiano da rintracciare nei rivenditori delle diverse zone. Partiamo dal Limone femminello comune, la specie più diffusa. Il nome si riferisce alla fertilità dell’albero che regala 5 fioriture annuali seguite dai frutti settembrini: primofiore, bianchetto, marzano, verdello e bastardo.
Il femminello è seminato in numerose colture dell’Italia meridionale in particolare in Sicilia e Calabria.Fra le più diffuse e richieste selezioni di colonie di Femminello comune troviamo la Zagara Bianca, il Siracusano, l’Apireno Continella che è privo di semi, il Santa Teresa, il Dosaco e lo Sfusato amalfitano, buono per la produzione di olii essenziali.La seconda varietà è quella del Limone interdonato.
Le sue origini sono particolari: si dice sia nato dall’incrocio fortuito di cedro e limone ariddaru generato da un ex colonnello garibaldino dedicatosi all’gricoltura. Il colonnello in merito portava il nome di Giovanni Interdonato, per l’appunto. Questa specie è diffusa sul versante ionico messinese e la sua buccia è particolarmente dolce.
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Limone monachello. Questo limone è particolarmente coriaceo. Resiste bene agli attacchi dei parassiti e alle infezioni fungine ma purtroppo produce pochi frutti in un tempo molto dilatato. C’è poi il Limone costa d’Amalfi. Questa specie è la classica specie da cartolina, appartiene alla varietà Sfusato amalfitano ed è famoso per la polpa priva di semi e l’aroma intenso.
Recenti studi hanno dimostrato che il limone della costiera amalfitana contiene il doppio dei composti aromatici di qualsiasi altra varietà. Passiamo al Limone di Sorrento: questo limone è utilizzato per la preparazione del limoncello, di marmellate, canditi e sorbetti. La buccia è infatti particolarmente aromatica.
Infine degno di nota è il calabrese Limone di rocca imperiale in provincia di Cosenza. Presenta una forma allungata, una buccia dal giallo spento e polpa con pochi semi. Il suo sapore è delicato. Il sapore dolce, né acido né amaro, lo rende ideale per aromatizzare dolci e creme: provatelo nella cheescake al limone con cioccolato bianco.