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L’impianto rinnovabile più grande d’Europa. Il progetto ha diversi obiettivi

L’impianto rinnovabile più grande in tutta Europa si trova in Portogallo ed è ibrido: questo ha diversi obiettivi per il futuro dell’energia.

Lampadina energia essenziale (Pixabay)

L’impianto rinnovabile più grande in tutta Europa si trova in Portogallo ed è ibrido: un progetto che ha diversi obiettivi per il futuro dell’energia. Si tratta di un progetto concepito grazie alla collaborazione della Regione Abrantes, di Endesa e dei dipendenti della centrale a carbone, oggi dismessa. Tutti hanno unito le forze per trovare una soluzione ecologia alla produzione di energia. Ma non solo.

É prevista la formazione di circa 2 mila addetti specializzati per effettuare questo programma formativo di grande rilievo, per ridare vita al territorio e dignità ai lavoratori. Ma in cosa consiste questo impianto rinnovabile ibrido e più grande del continente? Essenzialmente, è stato concepito per sostituire la vecchia centrale termoelettrica della Regione di Abrantes, collocata al centro preciso della Nazione.

Il progetto in corso all’impianto rinnovabile portoghese

Impianto eolico (Pixabay)

La vecchia centrale termoelettrica sta per chiudere definitivamente, per poi essere sostituita da questo nuovo gigantesco impianto ecologico. In questo modo, gli Enti garantiranno maggiori posti di lavoro specializzato e, naturalmente maggiori e più funzionali quantità di energia. La società Endesa, infatti, sta cercando di spingere sulla produzione di energia pulita, senza dimenticare l’efficienza, e sulla riduzione del tasso di disoccupazione nel campo ingegneristico e non solo.

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Il nuovo immenso impianto ibrido sarà composto da 365 MWp fotovoltaici e 264 MW eolici. A questa energia, poi, si aggiunge un elettrolizzatore da 500 kW. Questo è necessario per la produzione di idrogeno verde. Secondo le stime, l’intero impianto potrà garantire circa 6 mila ore di produzione, superando di gran lunga qualsiasi altro impianto tradizionale.

Il progetto, tra l’altro, è finanziato dal Governo e gode di numerosi incentivi. Azienda e dipendenti di centrali chiuse, hanno trovato un accordo vincente, che garantirà sviluppo tecnologico, sociale ed economico sul territorio. Tutta la Regione si è mobilitata, accogliendo in modo positivo l’iniziativa.

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In questo modo, tanti cittadini, magari disoccupati o con alti requisiti, avranno modo di lavorare alla nuova centrale ibrida. Un’opportunità ghiotta che si baserà sulla formazione di addetti alla costruzione di impianti solari e sulla manutenzione dei sistemi. Inoltre, tutto ciò coinvolgerà anche i settori dell’allevamento e dell’agricoltura. Uno sviluppo rinnovabile che il Portogallo sta portando avanti a testa alta e con idee efficaci. Il futuro dell’energia ha subito una bella accelerazione.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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