Lo respiriamo tutti: situazione difficile per milioni di italiani. Purtroppo non c’è rimedio, numerosi gli interventi mirati predisposti dal nostro Paese.
In Italia si assiste ad un problema che pare non voglia arrestarsi, anzi continua a mietere numerose vittime. Stiamo parlando di una sostanza che alberga indisturbata nell’aria che noi respiriamo e provoca la morte, si stima infatti che ogni anno perdono la vita 4400 persone all’anno, questo è emerso da una ricerca che ha valutato il periodo che oscilla tra il 2010 ed il 2016.
Ma non dobbiamo cullarci sul fatto che siano decorsi 6 anni da quell’analisi. Il problema – ammettono tristemente gli esperti – prima di essere risolto del tutto occorrerà veramente tanto tempo.
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Nel 1992 l’Italia – anticipando il trend poi intrapreso anche da altri Paesi – ha emanato la legge n. 257 avente come titolo “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”. Tale provvedimento legislativo – un corpus di 16 articoli – ha come scopo quella di vietare l’uso di questo materiale a cui sono state riscontrati numerosi elementi di pericolosità per la salute dell’uomo.
Un dato questo che ha fatto spiccare l’Italia visto che ancora oggi – ammette quasi con stupore il Ministro della Salute, Speranza – solo un quarto dei Paesi del mondo è intervenuta per porre un freno all’utilizzo di questo materiale che ogni anno – almeno secondo l’analisi condotta sul quinquennio sopra citato – è oltre le 4.000 morti.
Il problema consiste quindi nel suo massiccio utilizzo in ambito edilizio con effetti devastanti sulla nostra salute, ecco alcuni delle conseguenze nocive derivanti dall’inalazione di amianto;
Ad essere colpiti soprattutto sono gli uomini morti per tumore polmonare. L’Italia non ha solo vietato l’utilizzo dell’amianto ma ha disciplinato l’aspetto ulteriore, ossia il suo smaltimento. Numerosi i siti contaminati e tante le opere di bonifica. Ma lo sforzo da fare è ancora tanto; un dato emerso di recente parametra il 2020, anno particolare anche a causa della pandemia e delle restrizioni che non hanno assolutamente aiutato in tal senso.
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Le vittime sono ancora 7000 in un anno. Dalla mappatura delle regioni italiane è emerso come il Piemonte sia la zona più colpita della penisola registrando solo in loco ben il 16% di casi di mesotelioma di tutta Italia. Dati per nulla incoraggianti e che dovrebbero far riflettere, ancora una volta.