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Orto

Il frutto più contaminato da pesticidi è lui: chi l’avrebbe mai detto

Sai qual è il frutto più contaminato? Una ricerca lo illustra chiaramente: i dati sono spaventosi. Attenzione a quello che mangiamo

mix di frutta

Si parla da anni di ridurre i pesticidi per le coltivazioni, in particolare per frutta e verdura che assorbono componenti chimici e dannosi e anche se appaiono esteriormente integri e belli, non fanno altro che perdere le loro proprietà.

Cosa si è fatto ancora in merito? Poco o nulla. Le coltivazioni biologiche si stanno evolvendo ma rappresentano ancora una piccolissima fetta.

Usare i pesticidi non fa altro che contaminare la frutta e la verdura con sostanze tossiche che vanno ad influire negativamente sul nostro organismo, nonostante si tratta di alimenti molto importanti perché ci forniscono vitamine e sali minerali.

Sai che tra tutti i frutti che ci regala la terra ce n’è uno che è più contaminato degli altri? Ti spieghiamo tutto nello specifico e ti sveliamo qual è.

Il frutto più contaminato: la verità che preoccupa

ciliege (Pexeles)

I pesticidi fanno male, lo sappiamo ma questo non basta a fermare la logica della produzione, del numero e della vendita.

Da diversi controlli condotti in Francia, ad esempio, sono emersi dei dati spaventosi. Lo riporta Greenme.it che spiega che oltre la metà della frutta e verdura che si trova sui banchi dei negozi è contaminata da pesticidi molto pericolosi. Su di loro c’è, infatti, il sospetto che siano cancerogeni e che possano dunque intaccare il sistema riproduttivo e le zone endocrine.

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L’analisi è stata condotta da Que Choisir, la rivista dei consumatori, che si è concentrata su ben 14 mila prodotti, soprattutto frutta e verdura a campione, tutti controllati dai servizi ufficiali francesi, e su alcuni prodotti considerati a rischio.

Sai cosa è emerso? Sulla metà della frutta e verdura è stata riscontrata la presenza di pesticidi ad alto rischio, sul 30% della merce addirittura pesticidi tossici.

Tra i frutti più contaminati ci sono le mele: su circa 80% dei campioni è stato trovato un prodotto tossico, tra cui il fludioxonil, fungicida che va ad interferire a livello endocrino.

Affianco alla mela si pone la ciliegia che ha mostrato una contaminazione sul 92% dei campioni ad opera del fosmet, insetticida che va ad intaccare la riproduzione secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

Questo insetticida nello specifico ha un forte impatto anche sull’ambiente e colpisce soprattutto le api e gli organismi acquatici.

Il termine “pesticidi” è comunemente usato come sinonimo di prodotti fitosanitari. Il termine “pesticidi” è tuttavia termine più ampio che comprende anche prodotti come i biocidi, che non sono destinati sì all’uso su piante, ma servono a debellare organismi nocivi e portatori di malattie come insetti, ratti e topi, e non rientrano nell’ambito di competenza dell’EFSA.

I prodotti fitosanitari sono pesticidi che vengono utilizzati principalmente per mantenere in buona salute le colture e impedire loro di essere distrutte da malattie e infestazioni. Comprendono erbicidi, fungicidi, insetticidi, acaricidi, fitoregolatori e repellenti.

I prodotti fitosanitari contengono almeno una sostanza attiva. Tali sostanze possono essere sostanze chimiche oppure microrganismi, inclusi i virus, che permettono al prodotto di svolgere la sua azione. Una buona parte delle attività EFSA in ambito di valutazione del rischio nel settore dei prodotti fitosanitari è incentrata proprio su tali sostanze attive.

 

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Attenzione dunque a quello che mangiamo e come e dove facciamo la spesa.

Francesca Bloise

Giornalista professionista, laureata in Giornalismo e cultura editoriale presso l'Università di Parma, ho coltivato la passione per la scrittura e l'informazione fin dal liceo ed oggi ne ho fatto il mio lavoro. Seguo ormai da tempo i temi legati all'ambiente e alla sostenibilità, in cerca di curiosità sul green e le energie rinnovabili perchè credo che un'informazione inclusiva non possa lascere indietro tutto questo.