Ingegneri a favore della sostenibilità: ecco cosa è emerso da un sondaggio fatto tra i professionisti. Sì alla transizione ecologica con qualche ma
La sostenibilità è un tema caldo da diverso tempo ormai, ma negli ultimi tempi il focus sulla transizione ecologica è diventato sempre più specifico ed impellente.
I tempi e le necessità lo richiedono ed i cittadini sono sempre più sensibili verso un approccio verde e che rompa con il passato. E gli esperti del settore cosa dicono?
Se l’è chiesto il Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) per capire i professionisti che si occupano dell’edilizia a che punto siano e quanto sia sviluppata la loro sensibilità nei confronti della tutela ambientale.
Per fare tutto questo è stato svolto un vero e proprio sondaggio su tutti gli ingegneri iscritti all’albo. Transizione ecologica, economia circolare, sostenibilità ambientale ed uso responsabile delle risore, che peso hanno nell’attività quotidiana e nel pensiero degli ingegneri italiani? La risposta è univoca e molto positiva.
Ingegneri e sostenibilità: ecco come stanno le cose in Italia
Gli ingegneri italiani sono schierati a favore della sostenibilità. È questo uno degli esiti positivi emersi dal sondaggio. Lo pensa il 70% dei professionisti intervistati tra i 35 ed i 40 anni. Gli ingegneri un po’ più avanti con l’età, invece, abbassano la media. Solo il 57% per gli ultra sessantacinquenni.
C’è però un sentire comune anche sul fatto che tra pensiero ed azione ci sia ancora una disparità. Non solo tra politica e cittadini, che fanno ancora troppo poco praticamente a favore della sostenibilità ma anche a livello di investimenti.
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I professionisti rivelano che c’è una discrepanza tra percezione molto alta della necessità di fare ed impiego concreto che poi non è ancora sufficiente. Ammettono anche, con il 43% degli intervistati, che la categoria ha ancora troppa poco familiarità con i temi ambientali e per questo anch’essi potrebbero fare di più.
Proprio per questo sentono che sia necessaria una formazione specifica per essere più partecipi della transizione verde. Allo stesso tempo segnalano che anche le strutture di riferimento, come ad esempio il CNI, debbano impegnarsi per fare in modo che gli stessi ingegneri vengano considerati come punti di riferimento per questa transizione davvero essenziale per il periodo.
In tutto questo entra in gioco anche il settore dei finanziamenti pubblici. Che ruolo giocano e quanto sono davvero importanti? Per gli ingegneri del Bel Paese sono semplicemente dei “vuoti slogan” che non portano a nulla di concreto ed in parte questo dipende anche dal fatto che le professioni tecniche vengono tenute troppo al margine.
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Per migliorare questo tipo di azioni e far funzionare nel migliore dei modi il sistema dei finanziamenti, gli ingegneri hanno le idee chiare. Le priorità da attuare sono quelle che chiamano in ballo gli impianti di smaltimento rifiuti e l’energia rinnovabile, seguiti da interventi per l’efficientamento degli edifici pubblici.
È in queste direzioni che dovrebbero essere indirizzati i finanziamenti per fare in modo che, ancora una volta, in Italia, le idee non restino tali e si trasformino in azioni concrete che permettono di parlare davvero di transizione ecologica.