Capitale verde d’Europa: non è italiana ma molto conosciuta nel mondo. Ecco tutte le strategie dalle quali prendere esempio
Una città a misura d’uomo e che sia in gran parte green, migliorando la qualità della vita dei suoi cittadini. È con questo intendo che la Commissione Europea ha istituito il premio di Capitale verde europea.
Lo scopo è proprio quello di incoraggiare le città a fare di più verso la transizione ecologica, rendendole più pulite, con maggiori spazi verdi e con servizi che siano sempre più efficienti ma con meno emissioni.
Fino ad ora sono state insignite di questo titolo ben 14 città del Vecchio Continente e nessuna di queste è italiana. Un record in negativo per lo Stivale che ancora una volta rimane indietro in fatto di sostenibilità.
Stoccolma, Nantes, Amburgo, Bristol, Lisbona, Vitoria-Gasteiz (Spagna), Copenaghen, Lubiana, Lahti (Finlandia), Essen (Germania), Nijmegen (Olanda), Oslo, e quest’anno Grenoble. C’è anche il nome per il prossimo anno. Toccherà a Tallinn detenere il titolo. Ma perché Grenoble è riuscita in questa impresa? Vediamo come ha fatto!
Come avrà mai fatto una metropoli come Grenoble con 450 mila abitanti a diventare una città verde? A piccoli passi e con azioni decisove che nel corso degli anni ne hanno cambiato i connotati. A guidarla oggi, nemmeno a farlo apposta, è Eric Piolle, 49enne ingegnere, esponente dei Verdi.
La sua impronta green ha cominciato a lasciare il segno fin dal 2005, anno in cui la città ha attuato un Piano a sostegno del clima riducendo le emissioni del 25% e la road map non è ancora terminata. L’obiettivo è arrivare al 2030 con il 50% in meno delle emissioni di gas serra.
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Grenoble riesce già a produrre quasi tutta l’energia che serve per i suoi cittadini con le rinnovabili, a zero emissioni di carbonio e nucleare. Il verde non manca. Dal 2014, anno in cui si è insediato l’attuale sindaco, sono stati piantati oltre 5.500 alberi e tra otto anni l’intenzione è di raddoppiarli.
La sostenibilità si ritrova anche nella grande percentuale delle coltivazioni e fattorie biologiche che riforniscono le mense delle scuole, dagli asili nido fino a tutti gli altri gradi di istruzione così da ridurre drasticamente l’acquisto da altre realtà.
Un riconoscimento che onora il primo cittadino della metropoli francese e che nello stesso tempo, impone, però, grande responsabilità perché significa che fino ad ora si è lavorato bene e che verso questo sentiero si deve continuare accelerando anche le tempistiche per arrivare a risultati sempre più alti.
Mobilità dolce, aree verdi e spazi condivisi ridisegnati. Così Piolle ha dato un nuovo assetto a Grenoble permettendole non solo di combattere l’inquinamento atmosferico, ma di rendere la città anche più piacevole e bella da vivere. In questo progetto anche l’importanza di ritornare ad acquistare nei negozi, mettendo al bando catene e centri commerciali, sensibilizzando i cittadini alla necessità di acquistare locale.
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Le scuole sono state ricostruite e ristrutturate pensando al benessere dei più piccoli perché sono loro, dice il sindaco, il futuro della città. No a traffico e sì a ‘piazze per bambini’.
Ci si sta impegnando, inoltre, a ridurre sensibilmente il traffico incentivando la popolazione a lasciare l’auto per usare i mezzi pubblici ma anche le soluzioni verdi come le bici sulle tantissime piste ciclabili presenti in città o riscoprendo il piacere di camminare con propri figli grazie alle tante strade pedonali davanti a ogni scuola della città.
Infine, a breve sarà pronta la Low Emission Zone che, in modo graduale, abolirà la circolazione dei veicoli diesel e si spera, quanto prima, anche quelli a benzina.