L’emergenza climatica non può attendere, e forse è già troppo tardi, per questo urge una coalizione europea per preservare la vita sul pianeta.
L’emergenza climatica non può attendere, e forse è già troppo tardi, per questo urge una coalizione europea per preservare la vita sul pianeta. Ormai è chiaro a tutti, pandemie, siccità, calamità naturali, surriscaldamento e scioglimento dei ghiacciai. Ogni evento è determinato dall’emergenza del clima, in più la guerra, che destabilizza gli equilibri degli Stati e mette in crisi il commercio delle risorse primarie. Si tratta di un periodo molto delicato, ed è proprio qui che si gettano le basi per il futuro del mondo, della vita di ogni essere vivente.
Il convegno europeo Soil4Life, coordinato da Legambiente, ha evidenziato ancora una volta l’importanza del suolo per la genesi della vita. Il suolo è un risorsa non rinnovabile, inoltre sta soffrendo perché troppo sfruttato. Il 95% del cibo che mangiamo deriva dal suolo, e il suolo custodisce un quarto della biodiversità del pianeta. Eppure, nonostante i tanti allarmi lanciati, noi continuiamo a consumare suolo. Il processo di degrado è molto veloce, una volta terminato, cosa ci resterà? Che ne sarà di noi?
Secondo i dati riportati da Legambiente, in base alle statistiche di ISPRA, l’Italia consuma due metri quadrati ogni secondo. Ciò significa che la natura arretra di fronte a nuove aree agricole, oppure a nuove costruzioni, come abitazioni, centri commerciali, infrastrutture. Un dramma che coinvolge ogni parte del mondo, non solo l’Italia. Questo per colpa del sovrappopolamento e dell’esigenza di costruire nuove abitazioni e centri urbani, senza contare l’esigenza di nuovi campi agricoli. Più esseri umani, più consumo di cibo, meno spazio naturale.
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Occorre attuare una Strategia Tematica sul Suolo, avverte Legambiente, e la Comunità Europea deve focalizzare l’attenzione su questa tematica. Il progetto Soil4Life ha attivato iniziative internazionali per far attivare la UE nella tutela dell’ambiente. La lotta al degrado del suolo è ancora dura, per questo bisogna agire tempestivamente. L’Italia è un Paese fragile, da questo punto di vista, e secondo le stime, un buon 20% del nostro territorio è a rischio desertificazione. Inoltre, come accennato, si continua a costruire indiscriminatamente, sottraendo terreno. Nemmeno la pandemia ha fermano la nascita di nuovi centri abitati, specie nelle grandi città.
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Solo negli ultimi quindici anni, abbiamo perduto un’area vasta come la città di Roma, coperta da cemento e acciaio. Oltre al consumo di terreno, ci sono altri agenti che interagiscono e mettono a dura prova la sopravvivenza del pianeta. Sostanze chimiche usate in agricoltura, contaminazioni legate ad attività industriali, inquinamento. Occorre bonificare i suoli, sfruttare un’agricoltura consapevole, biologica e green, nonché costruire con intelligenza e in bioedilizia. Soil4Life sta coinvolgendo sempre più partner, anche internazionali, diffondendo il Manifesto per il Suolo, un documento che invita i politici europei ad attivarsi per la tutela della vita sul pianeta.