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Lifestyle

Perché a Pasqua si regala l’ulivo: le origini di questa tradizione religiosa

Secondo la tradizione religiosa cristiana, a Pasqua si regala un ramo di ulivo: quali sono le origini di questa tradizione? Scopriamolo.

Corona di ulivo (Pixabay)

Secondo la tradizione religiosa cristiana, a Pasqua si regala un ramo di ulivo: quali sono le origini di questa tradizione? Scopriamolo. L’ulivo è considerato una pianta sacra sin dai tempi remoti, ben prima delle religioni monoteiste. I pagani lo consideravano un dono di pace, ma anche di vittoria. Ad esempio, nell’antica Grecia, gli atleti vincitori delle Olimpiadi ricevevano un ramoscello di ulivo, da indossare sul capo. Nella mitologia greca, la dea Atena, dopo aver sconfitto Poseidone, offrì agli ateniesi un ramo di ulivo in segno di pace.

Insomma, l’ulivo fa parte della tradizione del mondo, è un simbolo sacro sin dai tempi remoti. La sua simbologia è simile in ogni cultura e in ogni religione. Per i romani, invece, l’ulivo era anche simbolo di cultura e di stima. Gli intellettuali e le persone di potere lo indossavano sulla toga. Per gli ebrei è stato sempre simbolo di giustizia e di sapienza. E per la religione cristiana?

Ramo di ulivo nella religione cristiana, perché lo si dona a Pasqua

Scala di legno avvolta da rami di ulivo (Pixabay)

Sono diverse le teorie sul perché, donare un ramoscello di ulivo, sia importante per la tradizione cristiana. Secondo una leggenda raccontata nell’Antico Testamento, una colomba portò a Noè un rametto di ulivo subito dopo il diluvio universale. Lo fece per annunciare all’uomo la nascita di una nuova Terra, la quiete dopo il caos assoluto. In questo caso, secondo la religione cristiana, l’ulivo rappresenta la rinascita dopo la distruzione del mondo.

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Dopo la sua distruzione, il mondo torna a rigenerarsi. Ciò testimonia la fine dei massacri e delle violenze, e la riconciliazione dell’uomo con Dio. È la fine della punizione divina, il perdono di Dio e quindi l’inizio di un’era di pace. Nel Nuovo Testamento, l’ulivo compare in più vicende, a testimoniare la sua profonda importanza religiosa. Cristo, ad esempio, fu accolto dal popolo proprio innalzando al cielo centinaia di rametti di ulivo, annunciando così la sua importanza culturale. Inoltre, proprio Gesù Cristo passò le ultime ore della sua vita nell’Orto degli Ulivi.

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L’ulivo è dunque, secondo la religione cristiana, un simbolo di pace e di rinascita, ma anche di unione tra umano e divino, tra vita e morte. Durante la Domenica delle Palme, una settimana prima di Pasqua, si dona l’ulivo a rappresentanza di Cristo e del suo sacrificio per la salvezza dell’umanità. E ancora, questa pianta è sacra anche perché da essa si ricava l’olio, uno dei principali nutrimenti e usato nelle liturgie cristiane per battesimi e per l’estrema unzione. Essere “unti” dal Signore, significa appunto essere protetti da Cristo e ricongiungersi con Dio.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.