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Inquinamento ed allergie: quale correlazione tra il binomio invalidante

Inquinamento ed allergie: quale correlazione tra il binomio invalidante. A quanto pare sono emersi dei dati sconcertanti sul collegamento. 

bambino che soffia naso – Pixabay

Aprile, maggio sono questi i mesi simbolo delle allergie. La primavera appare infatti in tutto il suo splendore diffondendo polline nell’aria e provocando in molti delle reazioni allergiche, che vanno dal naso che cola ad altri più fastidiosi. L’allergia va monitorata per evitare che possa degenerare; questo stato patologico deriva da fattori quali il polline – già citato – o gli alberi di ulivo.

Le sostanze da esse propagate nell’aria sono ritenute non innocue dall’organismo di determinati soggetti che decide quindi di rispondere a questo attacco, concepita infatti come minaccia. Quindi se un soggetto avverte questi sintomi, è giusto richiedere l’intervento del proprio medico.

Inquinamento ed allergie, cosa ne sappiamo su questo connubio

Area industriale Germania – Pixabay

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Secondo alcune ricerche è emerso come vi sia una correlazione tra inquinamento ed allergie, più aumenta lo smog e maggiori saranno i soggetti allergici. Questa posizione è corroborata dal fatto che esiste uno spaccato enorme tra la città e le campagne: in città l’inquinamento è espresso in tutte le sue forme, certamente non aiuta anzi crea uno stato di tensione quasi alle difese immunitarie del soggetto. Ecco perché è opportuno prendere le dovute precauzioni.

Nelle zone rurali invece dove il tempo viene scandito diversamente, i membri di quella comunità affetti da allergie saranno sempre di meno. Questo quindi è un dato da non trascurare, l’aria pulita delle zone di campagna batte la città. Poi c’è un altro aspetto da non trascurare, ossia il fumo. I fumatori infatti sono esposti ad un maggior rischio di allergia. Un altro comportamento utile potrebbe essere quello di stare attenti quando si è all’area aperta, non è un caso che alcune zone particolarmente industrializzate impone i cittadini a proteggersi con le mascherine, ancora prima della pandemia.

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L’allergia è un problema che può essere costantemente monitorato con appositi farmaci per evitare che si abbiano conseguenze peggiori. Tuttavia è possibile ricorrere all’immunoterapia specifica, più nota come vaccinazione il cui scopo appunto è quello di ottenere l’immunizzazione facendo in modo per l’organismo gradualmente impari a non percepire più il polline o altro come fattore di allerta.

Maria Longo

Nata a Catania nel 1987. Conseguita la Laurea Magistrale in Giurisprudenza con una tesi dal titolo “Matrimonio omosessuale: un’analisi comparatistica”, intraprende il percorso forense tra divorzi, procedimenti in Corte D’Appello e Commissione Tributaria. Parallelamente muove i primi passi in ambito giornalistico collaborando con alcune testate locali e scrivendo articoli di diritto con analisi approfondita sulle pronunce più autorevoli della Corte di Cassazione. Appassionata di fotografia, non rinuncia mai alla sua reflex che viaggia con lei, alla ricerca di dettagli da immortalare. Lingue parlate inglese, francese e spagnolo.

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