Orchidea con steli sfioriti? Riconoscere il punto e il periodo esatto in cui potare la pianta richiede specifiche conoscenze e accortezze. Vediamole insieme.
L’Orchidea è una pianta tropicale originaria dei continenti asiatico e americano. Si è tuttavia adattata ai climi europei per via dell’importazione massiccia e del discreto successo che ha conosciuto nelle nostre terre. Pianta esotica, l’orchidea richiede alcune conoscenze e competenze specifiche al proprietario che se ne prende cura.
In particolare oggi cerchiamo di capire come effettuare la potatura dell’orchidea e garatire all’esemplare una buona fioritura.
Pratica estremamente delicata, la potatura è di fatto un’incisione sul fusto della pianta che richiederà del tempo per guarire. Proprio per la natura sempre traumatica dell’operazione, sarà bene effettuarla in modo non avventato e oculato. Le parti principali di cui si compone un’orchidea sono le foglie, le radici e lo stelo fiorifero.
Le foglie dell’orchidea sapranno comunicare il proprio stato di benessere a partire dal colore e lo stato della superficie. Se secche, e quindi poco nutrite, appariranno ingiallite, se eccessivamente irrigate appariranno annerite e presenteranno delle abrasioni. Lo stesso criterio è utilizzabile anche per l‘impianto radicale della pianta.
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Le radici aeree appariranno nere o in verde scuro in caso di ristagno idrico o irrigazione eccessiva, secche e sfibrate nel caso contrario. Lo stato ottimale per le radici è quello in cui si colorano di sfumature grigio-perlacee. Allo stesso modo le foglie in stato di salute appariranno di un verde brillante più o meno chiaro in base al grado di esposizione al sole.
E per quanto riguarda lo stelo? Quali segnali dobbiamo essere in grado di interpretare? Innanzitutto muniamoci di un paio di cesoie ben disinfettate, dopodichè apprestiamoci all’osservazione della pianta. Se lo stelo è verde, anche se privo di fiori, significa che per tutta la lunghezza c’è ancora linfa, è vivo. Al contrario se lo stelo appare ingiallito e secco, molto leggero e fragile al tocco, significa che non ospita più attività vitale.
Se ti stai apprestando alla potatura della tua orchidea segui sempre i segnali fisiologici che manda. Lo stelo secco potrà essere reciso a partire dalla sua base, ciò consentirà alla pianta di maturare una fioritura esplosiva nella stagione successiva. Se lo stelo appare ancora verde, il consiglio è di attendere almeno 20 giorni dall’ultima fioritura così da evitare di procurare traumi alla parte di pianta ancora viva.
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Se la situazione dello stelo è mista lascia almeno due nodi fogliari attaccati alla pianta e pratica l’incisione laddove inizia l’ingiallimento del fusto. Pratica un’incisione in obliquo di modo che, in caso di nubilizzazioni, l’acqua non ristagni sul taglio portandolo a marcire. Il consiglio generale è quello di seguire e rispettare sempre le indicazioni fornite dalla pianta.