Acquistare una casa nel verde e a prezzo irrisorio è oggi possibile. In Campania parte l’iniziativa “Case a 1 euro” capiamo perchè e quali sono i vantaggi e gli svantaggi del progetto.
La nostra penisola è da sempre fonte di attrazione per il turismo estero data la bellezza dei propri paesaggi e il clima estremamente piacevole soprattutto nelle stagioni primaverile ed estiva. Un fenomeno è però molto diffuso e riguarda quei piccoli centri e borghi ormai poco abitati: lo spopolamento.
Per rilanciare quelle zone vissute e abitate da poche manciate di abitanti, alcuni comuni della Campania hanno aderito al progetto “Case a 1 euro”. Scopriamo di che si tratta.
La transizione dalla campagna alla città è un fenomeno che negli anni della crisi economica, lavorativa e ambientale del nostro secolo ha incrementato i propri numeri. Numerosi sono i giovani che, per motivi generazionali legati soprattutto alla possibilità di una realizzazione professionale, hanno abbandonato i piccoli centri per recarsi nella grande metropoli delle possibilità. È tuttavia ormai chiaro che si tratta pressocché di un mito.
Anche chi vive nella capitale fatica a trovare un lavoro perchè le opportunità non ci sono e se ci sono non rispettano i diritti base del lavoratore, come l’essere pagato, ad esempio. Tuttavia un pò di verità c’è. Sicuramente l’esodo da una cittadina isolata può garantire un impatto coi meccanismi della società che un paesino di campagna fatica ad offrire.
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I borghi vengono abbandonati per la metropoli, è la storia più vecchia del mondo. Qualcosa però è cambiato. Proprio per rallentare, se non invertire, questa tendenza, 4 comuni della Campania hanno deciso di ripopolare gli spazi che rischiano di finire nel dimenticatoio. In che modo? Con un’iniziativa che farebbe gola a chiunque. “Case a 1 euro” è un progetto che punta alla riqualificazione di strutture, spesso antiche, situate in contesti paesaggistici pregevoli.
Ad Altavilla Silentina, in provincia di Salerno, le richieste d’acquisto sono già numerose. La difficoltà in questo caso specifico è rappresentata dalla forte reticenza degli abitanti del posto a cedere gli immobili al comune. Altavilla è un borgo medioevale fondato dai normanni che sorge su una collina di ulivi tra Eboli, Paestum e Battipaglia.
Altro centro Campano ad aver aderito all’iniziativa è Pietramelara, nel casertano. Lo spopolamento del borgo è qui importante. Fra le principali motivazioni c’è la posizione collinare della cittadina abbandonata spesso per siti allocati in pianura. Anticamente il borgo era provvisto di 12 torri di controllo.
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Nonostante il paesaggio suggestivo del centro, neppure gli eredi sembrano interessati a re-investire negli immobili: così vengono svenduti alla cifra simbolica di 1 euro. A Zugnoli, Avellino, la storia è la stessa. Centro famoso per le case in pietra, Zugnoli presenta ancora edifici di tradizione religiosa e nobiliare molto antichi.
Il progetto qui è finalizzato alla ristrutturazione delle costruzioni di maggiore pregio. Ultima destinazione che ha fatto propria l’iniziativa è Bisaccia, in provincia di Avellino, cittadina rimasta colpita dalle conseguenze del terremoto del 1980 che ha distrutto numerose abitazioni del posto. Con l’iniziativa “Case a 1 euro” si cerca di ripristinare l’antico prestigio della città.