Come ridurre il cosumo di plastica? La plastica è il principale nemico della salute ambientale, impiega diversi anni a biodegradarsi e ne consumiamo quantità smodate.
La plastica è acerrima nemica dell’ambiente. In particolare è nociva se rilasciata nell’ambiente, costume piuttosto diffuso. Questo particolare composto non è infatti biodegradabile e impiega circa 30 anni per non lasciare traccia. L’impatto negativo della plastica riguarda poi il danno causato alla biodiversità marina.
Chiunque avrà visto almeno una foto di animali marini o volatili incastrati in imballaggi di plastica incapaci di liberarsi. La plastica viene anche ingerita dai numerosi animali che abitano mari e spiagge, votandoli così alla morte.
Come ridurre il consumo di plastica allora? Ecco gli accorgimenti necessari
In attesa che i numerosi progetti per il riciclo e la “bonifica” dei materiali di plastica vengano ultimati, non possiamo stare con le mani in mano. Nel quotidiano possiamo adottare degli atteggiamenti eco-friendly in grado di ridurre l‘impatto ambientale determinato dai nostri consumi.
Il rapporto dell’OCSE del 2018 ha evidenziato come a livello globale la quantità di plastica riciclata corrisponda al 14-18 per cento del totale dei consumi. Il resto della plastica viene smaltita per mezzo di inceneritori o viene abbandonata nelle discariche e dispersa nell’ambiente.
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Bruciare la plastica significa immettere nell’atmosfera una quatità inimmaginabile di gas tossici e contribuire di fatto all’aumento delle emissioni di gas nocivi per l’ambiente. Come possiamo muoverci allora? La prima mossa consiste nel riformare e rivedere il proprio modo di conservare gli alimenti.
Una buona soluzione è quella di servirsi di contenitori riutilizzabili con coperchio in silicone e optare per involucri alla cera d’api. Buona norma è quindi quella di evitare le confezioni in cellophane. Al più, se dovete riporre gli avanzi di un pasto, potrete usare gli stessi piatti di porcellana per coprirli e conservarli.
Un’altra opzione economica consiste del riciclare barattoli di vetro (come quelli per la marmellata) e impiegarli per la conservazione di alimenti freschi in frigo, ad esempio. Insospettabili nemiche dell’ambiente sono poi le spugne da bagno e cucina che sicuramente hai anche in casa tua.
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Queste sono interamente realizzate in plastica e rappresentano, data la mole di produzione e la domanda di mercato, un enorme fardello da smaltire (letteralmente). Sbarazzati delle comuni spugnette da cucina e serviti di un panno di cotone, una spugnetta realizzata in fibre naturali o una spazzola di legno per lavare i piatti e pulire.
Un esempio economico ed efficace è la luffa. Questa spugna è ricavata dalle fibre di una pianta della specie della zucca e risulta un ottimo sostituivo alle classiche spugnette in plastica. Elimina se riesci i rasoi usa e getta dal tuo bagno e prediligi il sapone solido a quello liquido che spesso venduto in plastica.