Bagni di fieno: un’antica usanza popolare che comporta numerosi benefici per il corpo, bellezza e benessere per una vecchia pratica.
Bagni di fieno: un’antica usanza popolare che comporta numerosi benefici per il corpo, bellezza e benessere per una vecchia pratica. Cosa significa? Bè, prima di tutto si tratta di una sana alternativa ai bagni turchi o alle classiche saune. L’usanza affonda le radici in tempi antichi, nelle zone di montagna, quando i contadini, stanchi delle fatiche del lavoro, erano soliti riposare nei fienili.
Oggi, la pratica sembrerebbe tornata di moda. Tecnicamente si definisce fitobalneoterapia, ossia alleviare dolori e malessere di vario genere, proprio grazie alle proprietà del fieno appena tagliato. Questa pratica, inoltre, protegge la pelle, cura i reumatismi e comporta grande pace mentale. Scopriamo di più su questa antica tradizione, davvero affascinante, che oggi è possibile praticare sulle Alpi.
I benefici dei bagni di fieno, per tornare in forma alla vecchia maniera
Una terapia tornata di moda e che sfrutta proprio i bagni di fieno, originaria dell’Alto Adige. Un trattamento di montagna, a contatto con la natura e con l’aria pulita. Come praticarla? Basta immergersi in una vasca di legno riempita di fieno in fermentazione. Grazie al processo di fermentazione, il fieno raggiunge le temperature di 40°/60°. Ciò è simile a una sauna e il calore comporta numerosi benefici sul nostro corpo.
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Il fieno, inoltre, diffonde un gradevole profumo che rilassa i sensi. Una pratica che ritempra e rilassa, che sta conquistando sempre più persone. Un’alternativa rustica ai bagni turchi e alle saune, risalente tra la fine del 1700 e i primi del 1800. Quali sono i benefici della terapia col fieno?
- Migliora la circolazione sanguigna
- Stimola il metabolismo
- Rafforza il sistema immunitario
- Rilassa mente e muscoli
- Diminuisce la ritenzione idrica
- Tonifica la pelle
- Fa sudare ed espellere tossine
Le erbe alpine presenti nel fieno e che alleviano diverse patologie
Tutti questi benefici, si denotano a causa delle erbe alpine presenti nel fieno. Queste, inoltre, aiutano a contrastare numerose patologie quali:
- Contratture
- Artrosi
- Reumatismi
- Mal di schiena
- Infiammazioni varie
- Dolori articolari
- Dolori alle ossa
La fitobalneoterapia consiste nell’entrare in una vasca colma di fieno fresco, appena tagliato e fatto fermentare. Il calore stimola la sudorazione, comportando i benefici appena elencati. Bisogna immergersi completamente nudi, ricoprendo il corpo per intero col fieno, e restare ammollo per un quarto d’ora. Quando si riemerge, ci si copre con una coperta di lana, scaldandosi per altri venti minuti. La sudorazione prosegue per le tre ore successive.
Dopo la seduta, bisogna reintegrare i liquidi perduti, bevendo tanta acqua o tisane. Il fieno che si utilizza per tale pratica deve essere quello alpino, coltivato e tagliato a determinate altezze. Non deve presentare pesticidi, ma solo erbe nutrienti. Inoltre, non deve essere stato coltivato accanto a strade, e deve essere stato fermentato per tre giorni. Tra le erbe utilizzate per i bagni si segnalano genziana, calendula, timo, mirtillo, trifoglio, valeriana o arnica.
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Sulle nostre Alpi esistono diversi posti dove effettuare questi bagni di fieno. Già a partire dal 1903 i bagni di fieno fecero la loro prima comparsa negli alberghi della zona. Oggi, con 40/70 euro è possibile effettuare una seduta. Insomma, un bagno di benessere vecchio stile. L’importante è non essere allergici al fieno, naturalmente, ma la pratica è sconsigliata anche per soggetti con problemi renali e circolatori. Anche per coloro che hanno enfisema polmonare o sono affetti da determinate malattie cutanee. Infine, si sconsiglia la terapia per le donne in gravidanza o in fase di allattamento.