Compost domestico: il mix perfetto per salvare l’ambiente. Come crearlo e come usarlo

Compost domestico: il metodo naturale per donare nuova vita alle tue piante. Ti spieghiamo come prepararlo.

Compost domestico organico
Organico (Foto di Couleur da Pixabay)

Il compost domestico rappresenta un’ottima alternativa ai concimi o fertilizzanti chimico-sintetici presenti sul mercato. È un’alternativa amica dell’ambiente che ti permetterà di riciclare sapientemente le sostanze organiche del tuo orto o giardino.

Vediamo allora nel dettaglio come preparare il compost comodamente a casa propria servendosi di ingredienti presenti negli spazi esterni.

Compost domestico: l’alternativa green ai fertilizzanti chimici

Compost domestico terra
Compost (Foto di Joke vander Leij da Pixabay)

Il concime di cui parliamo oggi è pronto all’uso e a costo zero. I processi chimici sfruttati dal compost sono i medesimi della decomposizione naturale di foglie, rami e materiale organico presente in natura. Non sono coinvolti quindi processi artificialmente innescati dall’uomo.

Vediamo come preparare il compostaggio, gli additivi possibili e gli ingredienti da usare. In natura foglie, erba e rami che si depositano sul terreno diventano nutrimento per tutti gli esseri viventi, animali e vegetali, del sottobosco. Le molecole presenti negli organismi vegetali come amidi e zuccheri, costituiscono il substrato di miliardi di organismi micro e macroscopici.

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Ciò che del materiale organico non viene smaltito dalla naturale attività del bosco diventa nutrimento per funghi e muffe. Il risultato di questi profondi procedimenti di trasformazione andrà a constituire l‘humus. Per riproporre questo delicato ecosistema sono necessarie delle condizioni. Nel compostatore si dovrà inserire almeno un metro cubo di materia tritata composta da azoto e carbonio in rapporto di 1 a 3.

Dovranno esserci sufficiente circolazione d’aria e umidità capace di rendere possibile la crescita dei microrganismi implicati nel processo. Il processo di compostaggio dura dai 4 agli 8 mesi ed i primi viventi a popolare la materia inanimata saranno funghi e muffe. La biomassa si riscalderà e i componenti inizieranno poi a disgregarsi.

Successivamente arriveranno larve e lombrichi. Meno poroso e arioso sarà il terreno, maggiore sarà la necessità di smuoverlo e miscelarlo. Questo favorirà un’accelerazione nei tempi di maturazione del compost. Possiamo quindi indicare 3 fasi del compostaggio domestico.

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Fermentazione: dura un mese e grazie all’attività degli organismi termofili la temperatura degli scarti si innalzerà fino ai 50/60 C°. Ciò porterà alla distruzione dei germi patogeni e dei semi delle erbe infestanti. Maturazione: la temperatura si abbassa ed entrano in gioco funghi e attinomiceti in grado di demolire le parti più resistenti del compost.

Decomposizione: ultima fase. Qui intervengono acari, collemboli e lombrichi che sminuzzano i residui e colonizzano il compost. Perfetto, ma cosa compostare? Il compost riesce soprattutto grazie alla presenza di carbonio, in grado di innescare i processi di proliferazione dei batteri, e azoto.

I rifuti possono essere suddivisi allora in erba, foglie, scarti dell’orto, scarti vegetali dalla cucina, rami, paglia e segatura. I primi rifiuti sono umidi e i secondi secchi: mescolarli creerà le giuste condizioni di mescolanza per azoto e carbonio. La compostiera conterrà allora due parti di rifiuti “verdi” (umidi) e una parte di rifiuti “marroni” (secchi).

Il compost andrà innaffiato periodicamente, l’ideale è somministrare l’acqua quando appare particolarmente secco. Come tutti gli essere i viventi anche i microrganismi hanno bisogno di acqua. In commercio sono disponibili compostatori di varie forme e misure, prendete quello che fa per voi iniziate il compostaggio.

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