Per i cacciatori italiani arriva un’importante novità. La giunta regionale del Veneto ha approvato la delibera, la scadenza per presentare domanda è fra pochi giorni.
L’attività della caccia non è sempre gradita, soprattutto se avviene nel proprio territorio, arbitrariamente. È passato alla delibera l’iter legislativo che consente di opporsi alla caccia nei territori privati, in Veneto.
La delibera è stata approvata l‘8 marzo dalla giunta regionale del Veneto con conseguente apertura del bando per l’inoltro delle domande. Vediamo nel dettaglio scadenza e procedura burocratica da seguire.
Per i cacciatori italiani arrivano delle necessarie limitazioni. La giunta del Veneto si è espressa in merito
Il 12 marzo sono stati aperti i termini per la presentazione di domanda per la richiesta di divieto di caccia nei propri terreni. L’apertura è stata preceduta dalla delibera dell’8 marzo della giunta regionale veneta. La scadenza per la presentazione è fissata al 10 maggio 2022, fra pochi giorni.
Il WWF ricorda che le norme che regolamentano la caccia non danno diritto di accedere alle altrui proprietà, soprattutto se private, in totale spensieratezza, e neppure impediscono al proprietario di reagire all’intrusione. Tuttavia per rendere effettiva l’opposizione alla caccia non regolamentata, il proprietario terriero dovrà iscriversi all’Anagrafe del settore agricoltura.
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Infatti l’articolo 842 del Codice civile, commi 1,2, recita: Il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l’esercizio della caccia, a meno che il fondo sia chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto suscettibili di danno. Egli può sempre opporsi a chi non è munito della licenza rilasciata dall’autorità.
Chi vuole opporsi dovrà aprire un fascicolo presso l’Avepa, l’Agenzia Veneta per i Pagamenti e dotarsi di codice Spid. Per assistenza ci si può rivolgere presso un centro autorizzato di Assistenza Agricola o agli sportelli dell’AVEPA. Una volta effettuata l’iscrizione, il proprietario dovrà presentare domanda telematicamente.
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Ci sarà un modulo da compilare disponibile sul portale. La domanda può essere poi caricata direttamente sul portale dell’Avepa. In altre regioni italiane la pratica prevede il semplice e pratico invio di raccomandata con allegato l’estratto mappale del terreno interessato al divieto di caccia.
In Veneto, invece, per impedire ai cacciatori di passare sul proprio territorio si deve seguire l‘iter burocratico descritto. Nonostante la tortuosità dei passaggi, i cittadini aspettano questa possibilità da 15 anni ed è sicuramente un’occasione da cogliere.