Energia rinnovabile, in questa regione è più semplice la messa in opera. Scopriamo per quale motivo

L’energia rinnovabile è la risposta alla crisi energetica, un’opportunità di creare energia sostenibile, snellire la burocrazia e risparmiare soldi.

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Pannelli solari (Pixabay)

L’energia rinnovabile è la risposta alla crisi energetica, un’opportunità di creare energia sostenibile, snellire la burocrazia e risparmiare soldi. In particolare, c’è una Regione in Italia che si distingue dalle altre per tendere maggiormente le braccia alle fonti rinnovabili e alla produzione di energia pulita. Qui, la messa in opera è più semplice del previsto.

Parliamo del Trentino, che ha emanato nuove leggi sulla costruzione di impianti di energia alternativa. In questo caso, si snelliscono le procedure, diminuisce la burocrazia e si facilita il lavoro. Con le nuove leggi, impianti fotovoltaici di edifici fino a 50 kW di potenza, sono opere libere. Basta solo una comunicazione al Comune di riferimento. La Regione è decisamente avanti nella rivoluzione green.

Rivoluzione green ed energia rinnovabile: Trentino in testa

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Costruzione di pannelli solari (Pixabay)

In un periodo di preoccupante crisi energetica, il Trentino si arma e passa al contrattacco. La Regione cerca quindi di attuare la programmata decarbonizzazone, rispettando tutte le tappe del Piano Energetico. Un nuovo meccanismo per promuovere la sostenibilità e anche per risparmiare quattrini. Le procedure, in questo caso, sono snellite e semplificate, per favore tutti quanti: enti, società e cittadini.

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Tutte le fonti rinnovabili sono autorizzate, almeno fino a un certo limite di potenza, tranne le energie idroelettriche. Impianti solari termici e fotovoltaici saranno possibili su tutti gli edifici, anche nei centri storici, e nei campi. Il tutto, naturalmente, secondo le vigenti norme di sicurezza. Per le energie che superano le 50 kW di potenza sarà necessaria l’Autorizzazione Integrata per l’Energia (AIE).

Le pratiche per richiedere l’autorizzazione si smaltiscono velocemente entro tre mesi dalla richiesta. Per tutti gli altri, basta una comunicazione al proprio Comune di pertinenza, il quale vaglierà la situazione e darà responso entro un mese. Gli impianti più piccoli prevedono la CILA o comunque la comunicazione al Comune. Inoltre, la Regione Trentino ha previsto la riqualificazione e bonifica di aree dismesse.

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Bonificare aree in disuso e abbandonate è una mossa astuta. Industrie, discariche e aree commerciali, trasformandole in zone di recupero. Significa che proprio qui saranno costruiti nuovi impianti di energia geen, in zone già servite da strade, evitando così ulteriore sottrazione di terreno verde. Inoltre, in queste aree non si è soggetti a restrizioni paesaggistiche, essendo recuperate e riqualificate. Un programma efficiente e intelligente che speriamo possa essere preso ad esempio anche dal resto d’Italia.

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