Nella coltivazione delle rose spesso commettiamo tre errori. Evitandoli avremo rose che ricambieranno con una fioritura bellissima.
Abbiamo parlato tante volte di come alimentare e curare la nostra rosa. Una pianta bellissima che, nonostante le spine, è molto fragile.
Vediamo e analizziamo insieme i tre errori più comuni che possono uccidere il nostro arbusto.
Evita gli errori e le rose avranno una fioritura incredibile
Gli errori più comuni sono tre. Vediamoli singolarmente
Ristagno d’acqua
Il primo errore da evitare nella cura della nostra rosa è il ristagno dell’acqua vicino alle radici. Si tratta di una pecca che potrebbe pregiudicare la vita della pianta. Infatti, qualora dovesse rimanere per troppo vicino al colletto della rosa, ovvero la zona a contatto con la terra su cui cresce la pianta. Commettendo questo errore le radici marciranno e, di conseguenza la pianta morirà. Per evitare che quest’eventualità accada quando metteremo la rosa nella terra (tecnicamente in dimora) ci dobbiamo assicurare di creare un dosso. In questo modo la pianta sarà più alta del filo di campagna esterno e, quando la innaffieremo l’acqua non rimarrà al centro, ma tenderà ad andare verso l’esterno. Non abbiate paura perché la pianta si nutrirà lo stesso, grazie al fitto sistema radicale. Si tratta di una soluzione che salvaguardia le radici dal marciume anche durante le piogge.
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Potatura sbagliata
Il secondo errore da non commettere riguarda la potatura sbagliata della pianta. Il taglio deve essere effettuato con cesoie ben affilate e disinfettate. Il momento ideale per effettuarlo è tra gennaio e febbraio. Si tratta di un periodo fuori dai rigori invernali, quindi lontano dal freddo, e precedente la ripresa vegetativa, ovvero quando la rosa è ancora priva dei germogli. Effettuare un taglio sbagliato segnerà profondamente il tronco lasciandoli cicatrici che porteranno il ramo a marcire e poi alla morte. Una potatura corretta, dei rami che non ci interessano, deve essere effettuata sempre nel rispetto del collare, ovvero quel punto del ramo dove quest’ultimo si sta ringrossando e da cui ne nascerà un nuovo. Per individuare il collare vi aiuteranno dimensioni e colori. Il ramo nuovo sarà infatti di colore rosso e il punto di congiunzione un po’ più largo. Al momento del taglio sarà fondamentale che il collare resti sulla pianta. Se notate di aver fatto una recisione non eccellente e il collare dovesse fare fatica a cicatrizzare, applicate del mastice cicatrizzante. In questo il ramo e la pianta saranno protetti.
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Poche cure
L’ultimo errore da evitare assolutamente è la mancata cura della pianta dalle patologie fungine che dagli insetti. Le patologie fungine che maggiormente colpiscono la rosa sono tre: la peronospora, la ticchiolatura e la ruggine. La ticchiolatura e peronospora si evincono con macchie tonde necrotiche sulle foglie che fanno seccare la pianta fino alla morte. La ruggine invece si mostra con piccole tacche secche sulla foglia superiore, mentre su quella inferiore noteremo delle macchie di color, appunto, della ruggine. La prevenzione, come spesso accade, è la miglior prevenzione. Un primo trattamento, con prodotti a base di rame, bisogna farlo in inverno assicurandoci di togliere le foglie cadute che, potrebbero far nuovamente riammalare la rosa. Un secondo, invece, appena finisce l’inverno. In caso di necessità, dopo la fioritura si può procedere a un terzo trattamento. Per quanto riguarda gli insetti, i più golosi della rosa sono i pidocchi e bruchi. E’ fondamentale controllare per tempo che questi non si presentino, ma qualora dovessero esserci bisogna intervenire subito. Per gli afidi (pidocchi) affidatevi a un insetticida a base di aglio e peperoncino o, in caso di attacchi massici, il sapone molle potassico. Contro i bruchi, invece, utilizzate prodotti a base di piretro o di Bacillus thuringiensis.