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Cosa c’è nel pesce che mangiamo? Alcuni scienziati della Florida lanciano un S.O.S.

Vi siete mai chiesti cosa c’è nel pesce che mangiamo? La risposta ci giunge da alcuni scienziati della Florida e non vi piacerà.

Pesce pescato – Foto da Pexels

Il pesce è una delle principali fonti di sostentamento dell’essere umano insieme a carne e fonti di nutrimento vegetali.

Si tratta di un alimento molto importante per il nostro organismo per via dei diversi benefici che offre, come ad esempio la presenza di omega 3 ed omega 6 al suo interno, molto utili per la lotta ai radicali liberi.

I livelli di inquinamento sempre più crescenti degli ultimi anni, però, mettono molto in dubbio l’effettivo beneficio del pesce a causa delle microplastiche sempre più presenti nel mare.

Ma la vera domanda è: sono solo le microplastiche che devono spaventarci? Cosa c’è davvero dentro al pesce che mangiamo? Una ricerca avanzata dall’Università della Florida sembra darci una spiegazione che potrebbe chiarire diversi dubbi a riguardo.

Lo studio dell’Università della Florida: i medicinali presenti nel pesce

Medicinali di vario genere – Foto da Pexels

L’Università della Florida ha rilasciato i dati del suo studio sulla presenza di alcuni medicinali all’interno del pesce che mangiamo. Il tutto è nato dallo sospetta scomparsa dai mari del pesce tarpone, meglio noto come bonefish.

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Secondo i dati la sua scomparsa sarebbe dovuta alla presenza di farmaci ritrovati nel loro organismo. Nel loro sangue è stata infatti individuata la permanenza di ben 7 farmaci differenti, quali antidepressivi, antimicotici ed oppioidi.

Il bonefish è stata solo la specie più colpita da questi scarti di medicinali, ma ad essere colpiti da queste sostanze sono anche alcuni granchi e gamberi.

Il problema riguarda lo smaltimento dei farmaci scaduti. Molti farmaci durante lo smaltimento finiscono infatti negli scarichi delle acque reflue, finendo inevitabilmente nel mare e contaminando tutto l’ecosistema.

Secondo lo studio dell’Università della Florida la contaminazione da farmaci inciderebbe sulla riproduzione delle specie colpite, motivo che spiegherebbe la scomparsa progressiva della specie.

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Ad oggi gli effetti sulla nostra salute non sono ancora molto chiari, non essendoci dimostrazioni sperimentali a riguardo. Quel che è certo è che questi farmaci incidono in maniera determinante sulla vita dei pesci che mangiamo, fattore che si potrebbe ripercuotere su di noi.

Federica Pichierri

Classe 1994, nata a Bari. Sono una studentessa di Fisica poiché da sempre ho una passione per la scienza e la medicina. L’altra mia passione che non mi ha mai abbandonata è stata quella della scrittura, motivo per cui il mio obiettivo sarebbe quello un giorno di poter scrivere di scienza. Amo viaggiare e scoprire la cultura culinaria dei posti che visito e mi piacerebbe trasformare queste mie passioni in lavoro.