Diamo uno sguardo ai tre metodi più efficaci per salvare il pesco dalla bolla, una malattia che attacca le foglie e le fa marcire.
Diamo uno sguardo ai tre metodi più efficaci per salvare il pesco dalla bolla, una malattia che attacca le foglie e le fa marcire. Si tratta di una malattia facilmente individuabile ma molto problematica: le foglie si riempiono di escrescenze, bolle marroni, rosse e gialle, dovute a un’infezione fungina. Si chiama Taphrina deformans, le foglie si deformano e si riempiono di escrescenze.
Agire tempestivamente è fondamentale, per bloccare l’infezione e per evitare che questa si propaghi. Questo tipo di malattia è tipica del pesco, ma può attaccare anche anche altri alberi da frutto, come ciliegio, albicocco e susino. Alcune varietà di pesco, quelle più resistenti, ne sono immuni. Tuttavia, si tratta di una malattia grave che, se non curata nel breve tempo, si diffonde non solo sulle altre foglie, ma anche sui frutti e sui germogli. Come agire? Ci sono tre modi.
Come combattere la bolla del pesco e curarlo
Quando un albero viene attaccato da questa infezione da funghi, perde molti fiori e dà vita a frutti piccoli o deformi, e anche di cattivo sapore. Il fungo si origina in condizioni di forte umidità, e spesso si abbatte tra la fine dell’inverno e la prima. Prevenire la malattia si può, basta raccogliere le foglie cadute durante l’autunno, evitano umidità e calore attorno al tronco. Inoltre, è una buona abitudine fare trattamenti preventivi a base di sali di rame. Ma se l’albero è già danneggiato?
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Per prima cosa, occorre togliere tutte le foglie malate e bruciarle, evitando così che l’infezioni intacchi le foglie sane. Dopodiché, il primo metodo consiste nel diluire 5 ml di propoli in due litri di acqua e nebulizzare su tutta la pianta. Un secondo metodo, invece, prevede l’utilizzo del bicarbonato di sodio, 10 g in due litri di acqua, da spruzzare sulle foglie. Infine, un ultimo metodo: cenere di legna. Basta mescolare tre cucchiai di cenere di legna in un litro di acqua e nebulizzare sulla pianta.
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Bisogna spargere la soluzione, una volta alla settimana, per un mese intero, possibilmente al tramonto, quando le temperature calano. Questi sono tre semplicissimi metodo per combattere questa brutta infezione. È importante trattare le piante quando le gemme sono ingrossate ma non ancora aperte, tra febbraio e marzo evitando così che l’infezione, iniziata in autunno possa sprigionarsi in primavera. Non si effettuano mai trattamenti durante la fioritura, quando gli insetti impollinatori gironzolano nell’orto, perché potrebbero intossicarsi.