Pellet e legna sono il nuovo trend del riscaldamento sostenibile. Il motivo? Rincari sull’energia, bonus e detrazioni fiscali.
Il 12 marzo l’algoritmo di google ha registrato un’impennata di clik sul tema pellet e legna. Le ricerche per un riscaldamento alternativo sono aumentate sospinte dall’onda della crisi energetica e climatica attuale.
L’aspetto insolito è che l’attenzione è mirata ai biocombustibili legnosi e siamo in piena primavera. I timori legati alla guerra e alla crisi economica mettono sull’attenti grande fetta della popolazione.
Pellet e legna: l’attenzione è guidata dal timore della crisi
Flack Renewables Next solutions registra nei suoi report un aumento dei prezzi dell’energia del 320% nei soli primi tre mesi dell’anno corrente. Non a caso è a dicembre 2021 che il trend dell’energia alternativa ha toccato la vetta. Il prezzo medio mensile dell’energia ammontava a 128,24 euro per MWh mostrando una preoccupante tendenza alla crescita dal dicembre dell’anno prima.
Oltre alla guerra e al generale scenario climatico catastrofico, è stata proprio l’energia idroelettrica a registrare un vertiginoso calo nelle proprie produzioni per il cambiamento atmosferico. L’Italia nel 2020 si è attestata al primo posto in Europa quanto a consumo di pallet per il riscaldamento domestico e aziendale.
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Il rapporto di Bioenergy Europe conferma la tendenza. Il mercato italiano è il primo a propendere per le soluzioni alternative di riscaldamento. La scelta è in molti casi consapevole, legata cioè al tema dell’efficientamento energetico alternativo e all’importanza dell’impatto ambientale. Il pellet consumato in italia annualmente ammonta a 3,4 milioni di tonnellate.
Anche in Spagna a partire dal 2019 è aumentata la produzione di pellet di legno mettendo a segno un incremento del 20% rispetto al 2018. Negli ultimi 6 anni l’Italia è rimasta stabile nel consumo di pellet. Il panorama storico contemporaneo ha facilitato il passaggio ai combustibili alternativi e il pellet sembra fare da apripista nella ripresa economica sostenibile dell’UE.
Gli obiettivi per la ripresa puntano ad una riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e a zero emissioni nette per il 2050. Il legno, osserva l’Associazione Italiana Energie Agroforestali, è la prima energia rinnovabile tenuta in considerazione dagli italiani. È infatti la seconda fonte di riscaldamento più impiegata, dopo il gas, nelle nostre case.
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Se tutti gli impianti domestici a legna seguissero le moderne tecniche a impatto zero per la combustione, emissioni da polveri sottili e biomasse sarebbero ridotte del 70%. Lo stesso 70% rappresenta la percentuale di apparecchi a pellet prodotti e progettati dal nostro paese in comparazione con l‘Europa tutta.