Ornitogallo, la pianta bulbosa dalla cresta di gallo: tutto sulla coltivazione

Si chiama ornitogallo ed è una bellissima pianta bulbosa ornamentale dai fiori arancioni che ricordano la cresta di un gallo: scopriamo la sua coltivazione.

coltivare stella Betlemme
Fiore arancione ornitogallo (Adobe Stock)

Si chiama ornitogallo ed è una bellissima pianta bulbosa ornamentale dai fiori arancioni che ricordano la cresta di un gallo: scopriamo la sua coltivazione. Originaria dell’Asia e dell’Africa, ma anche delle regioni più a sud dell’Europa, l’ornitogallo è una pianta tuberosa che presenta un busto davvero solido. Le sue foglie hanno un colore verde molto scuso e vivido, che puntano verso il basso, i suoi fiori hanno una forma a spiga. Quando questi sono ancora chiusi, ricordano appunto la cresta di un gallo.

Quando si aprono, invece, forma una specie di stella. Non a caso, l’ornitogallo è conosciuto anche col nome di stella di Betlemme e, secondo la leggenda, con i petali fu confezionato il cuscino di Gesù Bambino. Questa pianta molto bella cresce fino a 40 cm, con i fiori che assomigliano a un campo di pannocchie. Si coltiva in vaso o in aiuola, i suoi colori arancio accesi sono perfetti per decorare gli appartamenti o i terrazzi. Scopriamo di più sulla sua coltivazione.

La coltivazione dell’ornitogallo, tutto quello che c’è da sapere

ornitogallo cura semina
Pianta bulbosa ornitogallo (Adobe Stock)

Il periodo migliore per coltivare questa magnifica pianta è in pieno autunno, nel mese di ottobre, oppure all’inizio della primavera, tra marzo e aprile. L’ornitogallo, essendo una bulbosa, ama il caldo e il sole, mentre non sopporta le zone ventilate. Bisogna proteggerla dai venti, specie quanto questi sono forti. Il terriccio in cui piantarla deve essere ricco di sostanze nutritive, soffice e ben drenato. La semina la si effettua nel mesi di ottobre, oppure alla fine di febbraio, a una profondità di 5 cm.

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L’estremità dei semi deve puntare verso l’alto, quando si piantano. La sua moltiplicazione, per bulbi, deve essere fatta all’inizio della primavera e in autunno. L’ornitogallo deve essere irrigato regolarmente, ma solo quando il terriccio è asciutto, e bisogna smettere di annaffiare durante l’inverno, quando la pianta è in letargo vegetativo. Per quanto riguarda il concime, questo deve essere organico e a lenta cessione, la seconda concimazione deve essere effettuata quando la pianta sta fiorendo.

La fioritura avviene nella tarda primavera, tra maggio e giugno, ed è molto abbondante. Non ha bisogno di potature, tuttavia, è una buona abitudine eliminare le erbacce secche e le foglie marcite. Si tratta di una pianta abbastanza resistenze persino all’attacco dei parassiti, perciò difficilmente si ammala. Comunque, meglio proteggerla da afidi e cocciniglie.

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Evitare anche il ristagno idrico che fa marcire le radici e la rende vulnerabile ad attacchi fungini. Ogni tre anni deve essere rinvasata in vasi più grandi. L’ornitogallo si usa anche per alleviare lo stress, le sue proprietà rilassanti e carminative sono rinomate da tempo. Ne esistono diverse varietà, alcune con i petali bianchi, tra questo abbiamo:

  • Ornithogalum thyrsoides Jacq
  • Arabicum
  • Nutans
  • Umbellatum
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