Funghi, batter e insetti possono rovinare il nostro orto. Ecco come salvaguardarlo spendendo davvero poco.
Tra i nemici maggiori del nostro orto ci sono funghi, batteri e insetti. Questi possono arrivare a causa del mix di piogge e un clima mite. Ma nessuna paura perché possiamo salvaguardare le nostre piante possiamo affidarci ad alcuni prodotti: insetticidi (o pesticidi) e gli anticrittogamici (fungicidi).
I primi combattono gli insetti che possono agire per contatto e funzionano solo gli insetti ne vengono a contatto. Questo vuol dire che le piante non assorbiscono il veleno. Qualora invece vengono assorbiti si parla di pesticidi sistemici: questi, però non consentiti per l’agricoltura biologica, sono più efficaci ma sono più pericolosi per l’uomo. I secondi difendono le coltivazione da muffe e funghi. Vediamo quindi come usarli.
E’ sempre consigliabile utilizzare prodotti biologici e rispettare il periodo di carenza, ovvero il tempo minimo tra il trattamento fitosanitario e il consumo alimentare delle verdure, dei prodotti.
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I migliori insetticidi biologici sono due: il Piretro e l’olio di Neem.
Il primo, consentito in agricoltura biologica, si ricava da un fiore e colpisce quasi tutti i parassiti che possiamo trovare nel nostro orto. Il Piretro ha anche il vantaggio di degradarsi molto rapidamente. Il trattamento, che dura 2-3 giorni, permette anche di utilizzarlo pochi giorni prima del raccolto.
L’olio di Neem, anche questo consentito in agricoltura biologica, ha nell’azadiractina il suo principio attivo che si trova nei semi e, di conseguenza, nell’olio. Anche questo insetticida ha un periodo di carenza molto breve: meno di 7 giorni.
Entrambi i pesticidi sono fotosensibili e, visto che i raggi solari gli degradano, è consigliabile utilizzarli nelle ore serali.
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Un dei metodi maggiormente utilizzati per prevenire e contrastare le malattie funginee sono rame e zolfo. Ovvero due prodotti anticrittogamici, che fermano l’avanzata di muffe e di funghi.
In agricoltura biologica, il rame può essere utilizzato in più forme e nonostante abbia un effetto più blando rispetto a quelli chimici ha uno spettro molto più ampio. Questo rimedio può essere infatti usato contro, tra le altre, peronospora, fusarium, septoria, alternaria. Questo trattamento è particolarmente facile da usare anche per chi non esperto e non sa riconoscere il fungo. I trattamenti rameici agiscono per copertura: quindi basta spruzzarlo su tutta la pianta.
Con il passare del tempo l’effetto perde efficacia: motivo per cui è meglio ripetere più volte il trattamento in modo che anche le parti nuove della pianta vengano protette. Il periodo di carenza del rame è di circa tre giorni, se si usano prodotti a rame tribasico, ai venti in caso di ossido di rame. E’ però opportuno sottolineare che si tratta di un prodotto anticrittogamico non sistemico. Questi vuole dire che, volendo, si possono anticipare i tempi di consumo: lavando infatti bene la verdura la carenza si abbrevia.
Lo zolfo, essendo un anticrittogamico, combatte l’oidio (anche noto come mal bianco) che colpisce soprattutto le cucurbitacee ovvero zucchini, zucche, cetrioli, meloni, angurie. I trattamenti a base di zolfo sono preventivi e vanno utilizzati nei periodi caldo umidi e deve essere fatto alla sera, quando il caldo è meno pressante. In questo modo si eviterà di creare delle scottature alle piante. Il periodo di carenza consigliato è di 5 giorni.
Questi prodotti a base di zolfo vengono distinti per le modalità di impiego: in polvere o liquidi. I secondi sono più efficienti ma hanno una persistenza minore.