Il caldo è alle porte. Da qui al 2026 sono previste temperature infuocate. Ci aspettano le estati più calde di sempre.
In questi giorni in gran parte d’Italia si stanno sperimentando temperature ben oltre la media stagionale. In alcune città del Nord Italia, come Bologna e Pavia, questa settimana le temperature hanno sfiorato i 32 gradi centigradi. Si tratta di un valore davvero da record per questo periodo, che ci si aspetterebbe quanto meno a giugno inoltrato.
Questo caldo a dir poco estivo spaventa e non poco. Per quanto possa sembrare innocuo l’innalzamento di qualche grado, a livello ambientale anche la variazione di 1 singolo grado può portare a conseguenze disastrose.
Proprio per questo motivo la comunità scientifica negli ultimi anni ha concordato come limite di innalzamento massimo della temperatura media un aumento di 1.5 gradi.
Nel momento in cui questo limite venisse superato, il pianeta incontrerebbe inevitabilmente a conseguenze estremamente dannose per la vita sulla Terra.
A questo proposito, alcuni ricercatori dello UK Met Office, il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito, hanno stilato un report dettagliato sull’andamento dell’innalzamento delle temperature.
Secondo questi scienziati, seguendo questa scia non faremo altro che andare incontro al peggio, aspettandoci le estati più calde di sempre. La loro stima mostra infatti come entro il 2026 si supererà facilmente il limite imposto dalla comunità scientifica, di 1.5 gradi centigradi.
La situazione assai grave è stata ulteriormente chiarita da Petteri Taalas, il capo della World Meteorologica Organization. Taalas dichiara come questo innalzamento sia dovuto ad una sempre più crescente emissione dei gas serra che porte ad inenarrabili conseguenze.
L’impatto sull’ambiente sarà sempre più devastante. Non solo ci troveremo davanti le estati più calde mai viste, ma si avranno conseguenze come il surriscaldamento dell’acqua degli oceani. L’acqua, oltre ad essere più calda, diventerà anche più acida provocando problemi enormi alle specie animali e vegetali che popolano i mari.
Sappiamo già, inoltre, come i ghiacciai già ora si stiano sciogliendo, provocando un’innalzamento del livello del mare ed un aumento sempre maggiore delle temperature.
Se nel quinquennio 2017-2021 la possibilità di raggiungere l’innalzamento limite di 1.5 gradi centigradi era appena del 10%, adesso la situazione è cambiata drasticamente.
L’ipotesi di raggiungere questa soglia entro il 2026 è più che plausibile. Secondo la World Meteorological Organization, infatti, adesso questa possibilità è realmente concreta, con una probabilità di circa il 50%, un numero davvero da paura.
Il grande problema è che appena nel 2015, questa possibilità era molto vana, stimata infatti allo 0%. Il trend non solo è sempre in crescita, ma una crescita che potremmo definire quasi esponenziale, considerati gli innalzamenti così evidenti avvenuti in così pochi anni.
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Secondo l’accordo di Parigi, ovvero il primo accordo mondiale giuridicamente vincolante riguardo al clima, bisogna agirà immediatamente. E’ necessario ora più che mai contenere il surriscaldamento globale entro un limite massimo di 2 gradi.
Per fare ciò è necessario portare ogni Paese a impegnarsi politicamente ed attivamente nel rispetto di questo limite. Altrimenti, i danni saranno disastrosi e vedremo il nostro pianeta cambiare letteralmente.
Non si tratta infatti solo della scomparsa di molte specie animali e vegetali, ma tutto ciò si tradurrebbe anche in un conseguente stile di vita estremamente precario per l’essere umano.
E’ un dato di fatto, quindi, che entro il 2026 andando avanti così potremo assistere all’anno più caldo di sempre secondo i recenti report sull’innalzamento delle temperature.
Tuttavia, l’Italia e più nel complesso il nostro pianeta nei secoli ha attraversato fasi davvero critiche in cui ha potuto sperimentare delle temperature da record.
Una temperatura da record è stata riscontrata anche abbastanza recentemente, nel 2005 nella città di Foggia, nel nord pugliese.
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Il 25 giugno del 2005, infatti, nella suddetta città sono stati rilevati ben 47 gradi centigradi, una cifra da record ma soprattutto rischiosa per la nostra salute. Quella di Foggia è infatti stata dichiarata una delle estati più calde di sempre, ma non è l’unica.
Sempre nel Sud Italia, a Catania nel 1962 la temperatura ha raggiunto i 46 gradi, mentre nel 1999 a Palermo si toccò la soglia di 45.2 gradi.
Certo si potrebbe pensare che sia abbastanza naturale che nel Sud Italia le temperature fossero più alte, ma ecco che vi smentiamo subito.
Questa sorte è infatti toccate a diverse città del Nord Italia. A Milano, Torino e Bologna, negli stessi anni la temperatura si aggirava tra i 39 ed i 40 gradi. In zone del centro Italia, come Arezzo e Firenze, le temperature hanno toccato i 42 gradi centigradi. Adesso ci resta solo da scoprire se questi valori record saranno o meno battuti entro il 2026, sperando ovviamente in una risposta negativa.