L’Italia è stata condannata di nuovo dall’UE e stavolta sembra davvero averla fatta grossa. Cosa è successo?
L’Italia ha ottenuto una condanna ferma dalla Corte di Giustizia europea. Infatti, l’ente dell’Unione avrebbe dimostrato un quadro grave per l’ambiente e un danno tale da impedire che tutto torni come prima.
Questo danneggiamento gratuito nei confronti dell’ambiente avrebbe messo un’ipoteca sulla qualità della vita dei cittadini italiani, tanto da dimostrare che il Paese non ha rispettato i patti firmati con l’Unione con vere e proprie omissioni nelle grandi città. Cosa sta succedendo?
L’Italia si era impegnata a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre le emissioni dal 2010. La Commissione Europea ha così iniziato ad avviare dei controlli nelle grandi città, come Milano, Torino, Brescia, Catania, Genova, Firenze e naturalmente Roma. Così è stato subito evidente che non solo l’Italia non rispettava quanto aveva promesso, ma non ci ha neanche provato.
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Infatti, secondo la Commissione Europea, non solo i livelli di biossido di azoto sono aumentati, ma il Paese non ha nemmeno realizzato un piano per cambiare la situazione. Ora il rischio è che le concentrazioni siano talmente elevate da non poter più tornare indietro. Per difendersi, lo Stato aveva dichiarato alla Corte di aver avuto difficoltà economiche e strutturali. In più, avrebbe avuto bisogno di più tempo per raggiungere gli obiettivi richiesti.
Infine, l’alta concentrazione di auto diesel e le tradizioni locali avrebbero di fatto impedito il ripristino dei livelli nella soglia di sicurezza. Tutte queste speigazioni non hanno convinto la Corte, per cui l’Italia è stata condannata dall’UE per le emissioni e la qualità dell’aria oltre i livelli di guardia.
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Anche se la situazione è tragica, c’è qualcosa che si può fare per ridurre le emissione. Usare i mezzi pubblici o andare a piedi quando i luoghi da raggiungere sono vicini è già un aiuto. In più si può scegliere di ridurre i consumi in casa, spesso derivati da fonti non rinnovabili.