Il rosmarino è una pianta aromatica di antichissime origini. Questa pianta, chiamata anche “rugiada del mare” perché questo arbusto cresce in modo naturale e spontaneo soprattutto lungo le coste italiane, dove l’aria è salmastra e il sole bollente.
Ma non solo: il rosmarino si adatta facilmente al vaso. Ma nonostante sia una pianta molto resistente, sempreverde e rustica potremmo inciampare in qualche incidente di percorso. Dalla sera alla mattone potremmo trovare la nostra pianta improvvisamente afflosciata e secca. Una condizione che gli fa perdere il suo tipico colore verde trasformandolo in marrone o in beige.
Ma state sereni: nulla è perduto. Seguendo questi consigli potrete salvare ancora la vostra pianta.
4 mosse per rianimare (e salvare) il rosmarino
Vediamo dunque le quattro mosse da compiere per salvare il nostro rosmarino.
Innanzitutto è fondamentale trovare la giusta quantità d’acqua da dare alla pianta: né troppa né poca. Ma è anche bene ricordare che il rosmarino è una pianta capace di sopportare bene la siccità. Dare troppa acqua alla pianta potrebbe portare infatti al marciume radicale della pianta e, soprattutto, indebolirlo rendendolo facile preda dei funghi. Non dare invece l’acqua non gli faremmo avere la giusta idratazione.
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La seconda mossa invece riguarda il vaso in cui stiamo coltivando il nostro rosmarino. Il contenitore, che deve essere di media grandezza, non deve mai essere di plastica, ma di terracotta. Il motivo? La plastica trattiene troppa umidità. Se dovessimo notare una certa insofferenza della pianta sarà opportuno rinvasare in un vaso più grande. Quando compirete quest’operazione controllate le radici e recidete quelle di colore nero. Ovvero marce. Posizionate poi il vostro nuovo vaso in una zona ombreggiata così che l’acqua non evapori troppo velocemente
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Per salvare la nostra pianta secca, un’altra mossa riguarda il terriccio che abbiamo usato. Per il nostro rosmarino va bene anche quello universale a condizione che sia ben drenante, e per renderlo tale è meglio miscelarlo con della sabbia e alla base del vaso stenderemo uno strato di 3 centimetri di argilla espansa.
Il quarto segreto, per quanto strano possa sembrare, riguarda il sottovaso. Infatti il rosmarino teme i ristagni idrici e l’eccessiva umidità. L’acqua dovrebbe essere libera di attraversare il terreno, bagnare le radici e uscire velocemente. Per questo uno dei metodi migliori per innaffiarla è farlo dentro un lavandino, così che l’acqua in eccesso possa facilmente uscire.