Slow Flower, sai che cos’è? Ti spieghiamo tutto nel dettaglio per capire che la sostenibilità arriva anche dalla floricultura
I fiori sono sempre un bel regalo da ricevere ma anche da fare. Certo durano poco, soprattutto in estate quando fa molto caldo, ma restano il cadeau più dolce per eccellenza.
Averli in casa, sul tavolo, illumina la stanza, dona serenità e porta un tocco di profumo e di colore, sono ineguagliabili. Ma ci hai mai pensato che anche i fiori possono inquinare? Accade soprattutto quando non sono di stagione e dunque vengono conservati in grosse celle specifiche per le piante. Questo non fa che consumare energia, la maggior parte delle volte non rinnovabile.
E poi c’è il trasporto, su gomma, che come sappiamo non è il massimo per il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente. Avevi mai pensato a tutte queste cose? Ecco allora che viene da pensare: comprare dei fiori freschi non è per nulla sostenibile. Non è detto! E ti spieghiamo perché.
Che cos’è lo Slow Flower: floricultuira e sostenibilità
Comprare fiori freschi facendolo in maniera sostenibile, oggi è assolutamente possibile, anche in Italia. I meccanismi descritti prima non sono stati del tutto abbattuti ma c’è da dire che negli anni si è creata una certa consapevolezza a poter cambiare le cose.
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Un approccio diverso verso la floricoltura si è cominciato a diffondere nel 2007 focalizzandosi sul potenziale di inquinamento che potesse derivare dalla coltivazione e dal trasporto dei fiori. Un maggiore senso critico verso questo settore stimolato anche da nuovi principi etici che portavano a parlare di “chilometro zero” e di rinnovamento a livello produttivo.
È da qui che nasce un nuovo concetto di floricoltura che è lo Slow Flower, un vero movimento ideato nel 2013 dalla scrittrice Debra Prinzing che ha acceso i riflettori sulla necessità di rinnovamento anche nel campo dei fiori muovendosi verso strategie più sostenibili, etiche, biologiche e stagionali e che quindi siano più rispettose dell’ambiente.
Come? Tagliando decisamente i trasporti, usando in maniera diversa e meno eccessiva i terreni ma anche e soprattutto sensibilizzando i consumatori a scegliere un acquisto diverso dei fiori, basato su una filiera corta.
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Da allora il movimento si è allargato e ha portato alla nascita di reti locali di Slow Flowers, con professionisti del settore che collaborano per praticare una floricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Anche in Italia ce ne sono diversi che mettono al primo posto il rispetto della terra e dei fiori, procedendo verso una coltivazione green. Basta consultare il sito SlowFlower Italy per avere tutti i contatti e capire dove è possibile comprare lungo lo Stivale fiori freschi in maniera sostenibile.