Venere acchiappamosche: la pianta carnivora per eccellenza. Dove si tiene e come si cura

Venere acchiappamosche: dove si trova e come si cura la pianta carnivora per eccellenza. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere

venere acchiappamosche
Dionaea o Venere acchiappamosche: la pianta carnivora per eccellenza da Pixabay

La “Dionaea”, è la pianta comunemente chiamata “Venere acchiappamosche”, proprio perché le sue foglie risultano essere piene di ciglia, che possono dare l’idea di tanti dentini. Le ciglia, in realtà, sono necessarie per intrappolare le prede, ma non sono veri e propri denti. Le foglie hanno la funzione di esca, essendo colorate e molto sensibili. Quando l’insetto è abbastanza vicino, viene intrappolato ed ingerito dalla pianta. La Dionaea, si nutre dunque di insetti e tale processo nutritivo è abbastanza lungo, può durare infatti anche una settimana.

Venere acchiappamosche: dove si tiene e come si cura

ciglia di protezione
Venere acchiappamosche: le ciglia di protezione che sembrano denti da Pixabay

La Dionaea, o Venere acchiappamosche, è una pianta di origine nordamericana, la sua coltivazione non risulta essere molto complicata, ma – come tutte le piante- necessita di determinate piccole attenzioni. Questa è una pianta da esterno, ha bisogno infatti del sole. Una caratteristica molto singolare di questa pianta è che proprio come gli animali va in letargo, in inverno infatti va tenuta al freddo.

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Si tratta di una pianta paludosa, pertanto non deve assolutamente essere irrigata con acqua di acquedotto o di bottiglia, in quanto risulta essere intollerante a sali minerali e cloro. Rischierebbe di morire. La Dionea ha necessariamente bisogno di mantenersi sempre umida, anche in inverno, anche se non occorre esagerare con l’irrigazione, soprattutto quando si appresta al periodo di letargo o quando si ghiaccia.

La Dionaea, come già detto poco fa, è una pianta paludosa, questo vuol dire che è una pianta abituata a bere acqua acida. L’utilizzo di acqua demineralizzata, senza calcare, acqua distillata oppure acqua che è stata bollita a lungo è un ottimo consiglio che favorisce al benessere della pianta ed alla sua durata.

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Come ben sappiamo, l’irrigazione è una pratica fondamentale per le piante, ognuna deve essere irrigata seguendo le proprie necessità ed esigenze. Un irrigazione spropositata, infatti, potrebbe causare dei ristagni idrici, particolarmente dannosi per le piante. In questi casi, soprattutto le radici soffrono di più, rischiando di marcire e di conseguenza anche il resto della pianta subisce inevitabilmente tale condizione di malessere.

 

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