Frutta piena di pesticidi, questi i risultati delle analisi condotte sugli stock di frutta nostrani ed esteri. L’Enviromental Working Group ha pubblicato i rusultati. Facciamo il punto.
L’Environmental Working Group ha condotto una ricerca per indagare relazioni possibili fra pesticidi e contaminazione alimentare. Il risultato non è dei più rassicuranti. Le fragole sono fra i primi frutti a contenere tracce di pesticidi e al nono posto si classificano le pere.
La soluzione per chi non avesse a disposizione frutta e verdura a km zero, resta un particolare lavaggio fai da te dei cibi incriminati. Vediamo di che si tratta.
I pesticidi restano ancora il primo prodotto impiegato nella gestione del raccolto prodotto dalle monoculture. Spesso gli alimenti naturali destinati alla produzione industriale fanno i conti con sostante che di naturale hanno poco e niente. I pesticidi tengono lontani i parassiti ma il prezzo è l’inquinamento degli alimenti e dei terreni.
Come fare allora a scongiurare i rischi? La pulizia approfondita degli alimenti costituisce una valida risposta ad un problema talmente radicato nel tessuto produttivo da richiedere una rivoluzione in ambito agroalimentare che resta tuttavia possibile nel lungo termine.
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In questo modo sarà successivamente possibile consumarla anche con tutta la buccia. La buccia della frutta è infatti ricca di fibre e flavonoidi, elementi minerali benefici per il nostro organismo. Prendete quindi un pentolino o una ciotola e riempitelo con 300 ml di acqua tiepida.
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Aggiungete 1 ml di aceto di mele e immergete le pere. Lasciatele in ammollo per almeno 15 minuti e successivamente asciugatele con cura. Alternativa valida all’aceto di mele è costituita dal bicarbonato di sodio. Questa soluzione risulta addirittura più efficace per eliminare pesticidi sopra e sotto la buccia.