Morso di zecca: conseguenze gravi per il cervello. Tutto quello che devi sapere su questo pericolo che rischia di propagarsi su scala mondiale.
Tra le numerose minacce che vi sono al giorno d’oggi vi rientra quella del morso di zecca. Un anno particolare questo nel 2022, almeno stando a quanto detto da numerosi studiosi i quali hanno constatato un aumento di zecche diffuse nell’aria e che rende più alta la probabilità che l’uomo venga morso. Questo pregiudizio deriva dalla maggiore presenza di polline che provoca un aumento di roditori e – di conseguenza – di zecche.
Questi sono infatti parassiti che vedono nei roditori le loro prede. Insomma, un circolo vizioso particolarmente pericoloso. L’aumento di polline è stato registrato nel 2020 e quindi secondo gli esperti, due anni dopo si iniziano a vedere gli effetti devastanti di una minaccia grave per l’uomo. Come dobbiamo comportarci?
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L’aumento di zecche quindi provoca inesorabilmente un aumento di casi di morso all’uomo provocando conseguenze molto gravi. Parliamo dell’encefalite virale: una infiammazione del cervello che può avere conseguenze anche molto gravi se non viene presa in tempo. Il problema tuttavia è che sovente questa può essere scambiata per un’influenza – i sintomi che emergono infatti sono i medesimi – con il rischio quindi di subire tutti i rischi di questa infiammazione, non avendo così modo di bloccarla.
Soprattutto nei mesi di maggio e giugno bisogna stare attenti, sono questi i due mesi in cui si raggiungerà il picco di punture di zecche. Tra le malattie quindi più diffuse correlate a questo parassita vi sono la già citata encefalite, la Malattia di Lyme e anche la rickettsiosi. Prevenire questa minaccia è certamente doveroso, ma come? Prestando particolare attenzione a quando si è stati all’aperto controllando minuziosamente i vestiti e la pelle – tutto il corpo – e prendere così la malattia allo stadio iniziale per salvarsi la vita.
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Sono numerosi gli enti che si prodigano per controllare il territorio e monitorare questa sgradita presenza. Tra questi la Fondazione Mach che si impegna per sottolineare le zone più esposte a tale rischio avvalendosi anche dello screening molecolare per valutare se siano presenti o meno virus pericolosi per l’uomo.