Il recente report effettuata da Legambiente non lascia dubbi: in Italia, gli edifici abbandonati che deturpano le montagne e il territorio sono troppi.
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Il recente report effettuata da Legambiente non lascia dubbi: in Italia, gli edifici abbandonati che deturpano le montagne e il territorio sono troppi. Si tratta di alberghi, impianti sciistici, ex fabbriche, miniere, terme o caserme, addirittura vecchie discoteche, tutti lasciati in disuso da decenni, a marcire in mezzo alla natura. Tutti ambienti un tempo vitali, ma oggi dimenticati.
Nessuno, Le Regioni soprattutto, intendono riqualificarli, per vari motivi. O sono troppo sperduti, oppure incapaci di dare giusti profitti, o comunque troppo esosi per essere ristrutturati. Qualunque sia la motivazione, è un vero peccato trovare ecomostri che rovinano il panorama mozzafiato delle nostre incantate montagne. Il report di Legambiente parla chiaramente.
Nel suo report, intitolato “Abitare la montagna nel post-Covid”, Legambiente ha messo in elenco i 66 edifici fatiscenti più ingombranti. Tutte costruzioni desolate, morenti, sulle quali non si investe più da una vita. E restano lì, ancora in piedi, immerse nel verde dei boschi, a deteriorarsi, oppure preda di vandali. Da nord a sud si assiste alla stessa scena, un vero peccato. Palazzine lasciate in disuso, o addirittura bloccate durante la costruzione per motivi paesaggistici o perché non a norma.
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Sono gli ecomostri delle montagne italiane. Se soltanto le Regioni decidessero di investire soldi per la loro riqualificazione, tanti di questi edifici potrebbero tornare in funzione. Molti, infatti, sono completi, basterebbe solo dare loro una pulita e rimetterli in attività. Al posto di costruire nuovi alberghi o palazzine, sottraendo terreno, sarebbe opportuno recuperare gli edifici abbandonati.
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Il fatto è che spesso, conviene maggiormente costruire da nuovo, piuttosto che abbattere o restaurare il vecchio. Tuttavia, è sempre un colpo al cuore vedere cotanto spreco immerso tra le meraviglie naturali che l’Italia ha da offrire. Si potrebbero creare nuove attività, o rimettere in piedi quelle che c’erano una volta. O ancora, si potrebbero creare tanti rifugi per chi non ha più una casa, o snodi importanti per sportivi, turisti e avventurieri. Di idee ce ne sarebbero tante, allora cos’è che manca?