Pannelli solari obbligatori. La nuova misura Ue sul fotovoltaico

Pannelli solari obbligatori. La nuova misura europea sulle fonti rinnovabili impone l’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici e privati.

Fotovoltaico transizione UE
Bruxelles, sede parlamentare (Foto di NakNakNak da Pixabay)

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Repower Eu, il piano europeo per l’indipendentizzazione energetica continua a far parlare di sè. Dalla riduzione degli iter burocratici per facilitare il passaggio alle rinnovabili al tetto imposto al prezzo del gas, la misura ora introdotta riguarda il fotovoltaico.

Edifici pubblici e privati dovranno installare pannelli fotovoltaici obbligatoriamente. Sono queste le direttrici del piano europeo per la ripresa energetica che verrà presentato oggi in sede parlamentare a Bruxelles. Fra le intenzioni, c’è quella di spingere la potenza dei pannelli sino ai 500 Gigawatt. Facciamo il punto.

Pannelli solari: il piano Ue presentato oggi a Bruxelles

Fotovoltaico transizione pannelli
Pannelli solari (Foto di Ulrike Leone da Pixabay)

Le direttrici del nuovo piano politico europeo sono due: autorizzazioni semplificate e potenziamento dell’energia prodotta dai pannelli solari. Gli obiettivi fissano la data di scandenza al 2030, nel mentre arriva l’obbligo di installazione dei pannelli fotovoltaici su edifici pubblici e privati.

L’obbligo introdotto sarebbe direttamente proporzionale alla necessità di far crescere il campo delle fonti rinnovabili di energia legate al solare. I tempi previsi per le autorizzazioni e gli iter burocratici andranno in contro a visibili snellimenti, si parla addirittura di soli 3 mesi per l’ok all’installazione.

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Per tutti gli edifici già in possesso delle credenziali necessarie, l’obbligo d’installazione del fotovoltaico è fissato al 2025, fra pochi anni. Se questo è vero in linea generale per l’Europa, l’Italia come sempre mostra di arrancare dietro al carro del progresso. Il Report sulle energie rinnovabili del gruppo Energy & Strategy del Politecnico di Milano definisce il 2022 come un anno sprecato.

Rispetto al 2019 il numero di nuove installazioni è cresciuto poco e niente. Se l’obiettivo per il 2030 è quello di portare l’intera produzione energetica a dipendere per il 72% da fonti rinnovabili, i nostri ritmi inabissano la soglia temporale al più remoto degli scenari futuristici.

Il Piano per la transizione ecologica, Pte, prevede fra gli obiettivi il potenziamento della capacità energetica delle rinnovabili sino ai 130 Gigawatt. L’Italia nel 2021 ha installato 1.351 Megawatt grazie all’incremento del 30% delle energie rinnovabili determinato da nuovi impianti fotovoltaici, eolici e, in parte, idroelettrici.

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Questo ha portato ad un aumento della soglia di Gigawatt a energia rinnovabile a 60 Gw. Nonostante il progresso ci sia è indubbiamente troppo lento se rapportato agli standard dell’UE. La proposta dell’Italia in sede parlamentare è stata quella di permettere ad ogni singola nazione di regolamentare il tetto dei prezzi del gas per contenere i danni della crisi energetica sui cittadini.

La proposta è ancora in bozza e consentirebbe agli Stati membri dell’unione di attuare poltiche ad hoc cucite sulle esigenze della popolazione. Oltre all’aiuto pubblico alle economie dei cittadini privati, simile misura rappresenta un salvagente importante per il settore dell’industria e in particolare per quegli operatori finanziari che si scontrano con l’attuale instabilità delle azioni di mercato.

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