Spreco alimentare: le regole per acquisire consapevolezza rispettando l’ambiente

Spreco alimentare: ecco perché bisogna fare attenzione anche a cosa e come si mangia per salvare l’ambiente. Le regole d’oro

Cibo avanzato acquistare consapevolezza
Cibo avanzato (Pinterest)

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Rispettare l’ambiente, cambiare abitudini e scegliere la via del green. Questo ormai è diventato un mantra che sentiamo dire sempre più spesso da esperti del settore e non solo. E’ facendo così che riusciremo a salvaguardare la vita nostra ma soprattutto dei nostri figli.

Ma quanti di noi lo danno davvero? Quanti di noi nella loro quotidianità attuano delle misure che aiutino a vivere in maniera più verde anche a tavola? Forse per molti sembra ancora assurdo ma anche il modo in cui mangiamo e facciamo la spesa influisce sull’ambiente.

I dati parlano chiaro: per via della crisi climatica il cibo tra meno di 30 anni potrebbe scarseggiare e 65 milioni di persone rimarrebbero senza le necessarie scorte. Anche lo spreco alimentare è dannoso. Ecco perché è necessario capire come comportarsi in modo responsabile.

Spreco alimentare: come e perché cambiare abitudini

sprechi alimentari rimedi
sprechi alimentari (Pinterest)

Cercare di diminuire al minimo lo spreco alimentare è una delle strade essenziali che dobbiamo perseguire per rispettare l’ambiante. Questo implica degli acquisti mirati e consapevoli. Il prossimo 5 giugno sarà la Giornata Mondiale dell’Ambiente e diverse saranno le iniziative che si occuperanno di attenzionare, ancora una volta, un tema così delicato come quello dello spreco alimentare.

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Tra i tanti la Fondazione Barilla si occuperà di mettere in atto una serie di iniziative volte ad aumentare la consapevolezza dei cittadini sul mangiare, bene e sano prediligendo i prodotti locali, quelli realizzati in modo biologico, acquistando solo quello che realmente serve.

Troppe volte non ci badiamo ma anche per produrre cibo si producono delle emissioni di gas serra, proprio quelle che hanno portato al cambiamento climatico. Si tratta del 37% di quelle prodotte complessivamente come riporta Riccardo Valentini, professore ordinario di ecologia dell’Università della Tuscia.

Ecco perché se scegliamo cibi che arrivano da una filiera controllata e a km 0 andiamo dare un impatto meno negativo. Solo mangiando bene, stiamo bene e nello stesso tempo siamo meno impattanti sull’ambiente.

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Dobbiamo ricordarci, inoltre, che il nostro Paese è già in difetto. Dal 15 maggio, infatti, l’Italia è stata dichiarata in in Overshoot Day, ovvero in debito con il Pianeta. Ha già consumato tutte le risorse naturali che il pianeta stesso riesce a ripristinare in un anno.

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