Scopriamo la verità agghiacciante che c’è dietro al mercato del tonno in scatola, rivelata già qualche tempo fa da Greenpeace.
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
Scopriamo la verità agghiacciante che c’è dietro al mercato del tonno in scatola, rivelata già qualche tempo fa da Greenpeace. Solitamente, quando si pensa al tonno, lo si associa a una pesca sostenibile. Inoltre, questo pesce è considerato salutare, poiché ricco di minerali, di vitamina B12 e d omega 3. Ma è tutto sicuro quello che arriva sulle nostre tavole?
Prima di tutto, occorre sapere che il tonno rosso rischia l’estinzione già da molti anni, dai primi anni 2000. È una situazione che non si riesce a fermare, data la richiesta abbondante, anche se le autorità hanno imposto dei limiti di pesca ai pescherecci, proprio per evitare drammatiche conseguenze. Tuttavia, ogni anno, in Europa sono pescati circa 7 milioni di tonni, di diverse specie. Una cifra assurda.
Tonno in scatola, cosa c’è da sapere e perché limitarne il consumo
Il consumo di tonno rappresenta, da solo, circa il 20% di tutto il pescato in mare. Una percentuale altissima che fa capire l’importanza di questo pesce nella nostra alimentazione. Il problema principale dipende dalla domanda. l’Onu lancia l’allarme sulla difficoltà nella pesca e nell’allevamento del tonno. Se ne fa troppa richiesta e il mercato è in sofferenza. Ne consegue un mercato non sostenibile e troppo aggressivo.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE → Caldo anomalo, scoperta la causa. Purtroppo la risposta era scontata
Quello che si cela dietro la pesca del tonno è incredibile, e mette in evidenza, ancora una volta, l’azione spregiudicata e distruttiva dell’uomo. Milioni di tonni massacrati secondo tecniche crudeli, magari durante il periodo riproduttivo. Oppure messi all’ingrasso in allevamenti intensivi, dove poi sono battuti in base alla grandezza e al peso, arrivando anche a cifre stratosferiche.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE → Crisi energetica: grazie ad un’alga si risolverà il problema. Finalmente la soluzione
Comunque, occorre precisare un’altra cosa, gran parte di queste tecniche crudeli e scorrette sono illegali nella UE, e si praticano più che altro in Oriente. Ma in tutto ciò, è emerso anche un altro dato allarmante, ossia la grande quantità di mercurio contenuta nella carne di pesce. Questo per colpa dei mari inquinati, pieni di metalli pesanti che poi ci ritroviamo a tavola. Una pesca e un mercato più sostenibili, nonché un consumo di tonno più limitato, gioverebbe al mondo intero, a noi, ai mari e ai poveri animali.