Le microplastiche si stanno riscontrando anche in acqua e aria. L’inquinamento sembra a un punto di non ritorno. Cosa sta succedendo?
Le microplastiche ormai si trovano ovunque. Nonostante i primi tentativi di riciclo e di sostenibilità nei processi produttivi, forse è anche troppo tardi. Infatti, una recente ricerca ha dimostrato come le microplastiche si trovino anche nell’aria, nell’acqua e non solo, per un inquinamento che sembra davvero senza limiti.
Infatti, gli ultimi studi sono stati fatti nei tessuti e nel sangue umano. I risultati sono sconvolgenti: la microplastica si è scoperta anche lì, ma in quale concentrazione? Quali sono i potenziali danni per la salute?
Le microplastiche diffuse nell’aria e nell’acqua, un inquinamento inarrestabile per gli scienziati
Per dare una risposta concreta, le ricerche sono state condotte su volontari, che hanno fatto analisi del sangue e dei polmoni. In base allo studio, in 11 campioni su 13 è emersa la presenza di 39 particelle di plastica. Questa è stata riscontrata anche in 17 campioni su 22 di sangue. In particolare, la plastica riscontrata è stata di tipo: PET (quella delle bottiglie di plastica), polistirene (usato per tessuti e confezioni) e polietilene (utilizzato nelle buste).
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Quali sono le conseguenze dirette per la salute umana? Prima di tutto, non c’è una risposta certa attuale che colleghi la presenza di microplastiche a malattie come il cancro. Solo una ricerca ha a oggi dimostrato che le microplastiche riducono la capacità dei globuli rossi di portare l’ossigeno. Dopo che è stata rilevata la presenza della microplastica anche sull’Everest, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha approvato un trattato per combattere questo inquinamento insidioso.
Come fa la microplastica a essere assorbita dall’organismo? Basta pensare all’acqua. Infatti, l’acqua in bottiglia ha il 94,37 di particelle della plastica per litro. Anche la birra ha il suo numero di particelle, pari a 32,27 per litro. L’aria, invece, è a concentrazioni elevatissime anche se il numero non rende merito: si tratta di 9,80 particelle per metro quadro.
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Anche gli alimenti hanno delle concentrazioni di particelle di plastica. Miele e sale arrivano a 0,11 particelle per grammo. Lo zucchero sale a 0,44 particelle. I frutti di mare arrivano a 1,48 particelle per grammo. Così, in media, una persona mangia senza volere fino a 5 grammi di plastica alla settimana.