Giornata mondiale della biodiversità: ecco quali sono gli obiettivi messi in campo e perché l’edizione 2022 è molto importante
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Ieri, 22 maggio, è stata la giornata mondiale della biodiversità. Una data decisa nel 2000 alle Nazioni Unite per creare nei cittadini di tutto il mondo maggiore consapevolezza nei confronti del Pianeta e della sua biodiversità.
Tutelare la biodiversità dovrebbe essere la missione di tutti ma invece sembra che poco ce ne importi o che non ci rendiamo conto di quanto labile sia l’equilibrio naturale dal quale dipende tutta la nostra vita. Parliamo di un patrimonio prezioso che dovremmo difendere e che, invece, stiamo distruggendo.
Secondo i dati dell’Onu, l’intervento dell’uomo sul pianeta ha già intaccata moltissimi i suoi equilibri e gli ecosistemi. Gli studiosi hanno dimostrato che al momento siamo nel corso della sesta estinzione di massa con 173 specie perse tra il 2001 e il 2014.
Cosa si farà quest’anno per tutelare la biodiversità? L’atto conclusivo della Cop15, la quindicesima Conferenza delle parti sulla biodiversità che avrà luogo a Kunming, in Cina con un summit internazionale che è slittato ad ottobre 2022 con lo slogan “Costruire un futuro condiviso per tutte le forme di vita sulla Terra”.
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Il fine ultimo dell’incontro è quello di siglare un patto internazionale sulla biodiversità, che richiami in un certo senso quello di Parigi ma che si focalizza sulle specie da difendere sul Pianeta.
Gli obiettivi sui quali si focalizzeranno gli incontri sono diversi. Tra questi l’impegno di proteggere almeno il 30% delle aree del pianeta, tra terrestri e marittime, diminuire del 50% la dispersione di nutrienti nell’ambiente come anche i pesticidi di almeno due terzi di quelli usati oggi.
Si aggiunge inoltre l’eliminazione totale dei rifiuti di plastica come anche la mitigazione dei cambiamenti climatici puntando a ridurre almeno 10 gigatonnellate di CO2 all’anno attraverso soluzioni naturali e di tutti quei comportamenti che hanno un impatto negativo sulla biodiversità.
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Si passa, infine, agli investimenti: si punta a stanziare 200 miliardi di dollari in più rispetto a quanto non già fatto per la tutela del pianeta andando a ridurre sensibilmente, fino ad una forbice di 500 miliardi di dollari l’anno, tutti quei tipi di incentivi che vanno a danneggiare la biodiversità.