Inquinamento luminoso: di cosa si tratta e come possiamo ovviare al problema

L’inquinamento luminoso è un problema da affrontare ormai da tempo. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.

città luci danni
Città con inquinamento luminoso – Foto da Pexels

PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM

L’inquinamento luminoso è una delle forme di inquinamento più elevate ma di cui si parla davvero molto poco, perchè nella maggior parte dei casi non lo si riconosce nemmeno.

Per farvi comprendere di cosa stiamo parlando vi mostriamo un esempio eclatante, avvenuto realmente in una notte del 1994.

Nel 1994 a Los Angeles ci fu un grande terremoto che provocò enormi disagi ai cittadini. Tra questi disagi il più noto fù un black out totale della città. Durate quella notte il centralino del 911 fu assalito da migliaia di chiamate identiche.

La gente chiamava spaventata da una enorme nube argentata nel cielo, ma in realtà, questa nube non era altro che la Via Lattea. La galassia non era mai vista dai cittadini fino a quel momento per via dell’inquinamento luminoso della grande città.

La luce era così tanta da schermare la visione di una galassia intera. Nonostante ciò l’inquinamento luminoso ancora oggi viene visto come una delle forme di inquinamento minore. In realtà però, i danni che provoca sono enormi e non parliamo solo di impossibilitare la visione delle stelle.

Anche il nostro Paese è colpito dall’inquinamento luminoso, ma fortunatamente sono state emesse alcune normative nazionali per ridurre la sua produzione.

Conoscere l’entità dei danni che porta questo inquinamento però potrebbe essere utile a sviluppare una propria coscienza a riguardo. In questo modo ognuno, nel proprio piccolo, potrà cercare di fare il possibile per ridurre questa problematica.

Le tipologie di inquinamento luminoso

galassia via lattea inquinamento luminoso
Via Lattea – Foto da Pexels

L’inquinamento luminoso è quell’inquinamento formato dall’eccessiva quantità di luce artificiale presente nel cielo. Questa quantità di luce viene emessa da diverse fonti artificiali, come i lampioni stradali, le insegne pubblicitarie o le automobili. Tuttavia, non esiste un unico tipo di inquinamento luminoso ma ne esistono 4 diverse tipologie:

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —-> Buco nero al centro della Via Lattea: “Un’immagine sognata da 22 anni”

  1. Il bagliore urbano è quell’inquinamento che crea una specie di grande alone luminoso sulle grandi zone abitate, come ad esempio le grandi metropoli. Questo grande alone di luce è dovuto alle particelle dell’aria che riflettono la luce emessa da tutta la città.
  2. Il glare è una luminosità molto intensa dovuta agli impianti luminosi che emettono luce in modo orizzontale. Per farsi un’idea di questo tipo di emissione di luce, basta pensare ad un faro.
  3. Lo sconfinamento luminoso è invece legato al bagliore urbano. In questo caso la luce si disperde nell’area circostante all’emissione di luce. Ad esempio, pensiamo ad un lampione che deve illuminare una specifica zona della strada. A causa dello sconfinamento luminoso finisce per illuminare anche la strada opposta o una casa vicina ad esso.
  4. La sovrailluminazione è quella tipologia di inquinamento luminoso sulla quale si può agire maggiormente. E’ infatti dovuta ad un eccessivo uso di luci, di dove non è assolutamente necessario. Ad esempio, tenere accese le luci della camera da letto quando si sta in salone.

Danni dell’inquinamento luminoso

orizzonte skyline luci
Skyline di città con inquinamento luminoso – Foto da Pexels

Ma perchè è così importante agire contro l’inquinamento luminoso? Come abbiamo accennato in precedenza non si tratta solo di un capriccio per poter vedere in cielo le stelle e la Via Lattea.

L’inquinamento luminoso è estremamente dannoso per l’ambiente e gli animali che lo abitano, compreso l’essere umano. Sono diversi gli studi che hanno mostrato come diverse piante ed animali sono colpiti da questo inquinamento. L’80% della popolazione mondiale, infatti, vive in zone soggette ad inquinamento luminoso.

La luce artificiale crea una simulazione del prolungamento della fase illuminata di una giornata, portando molte specie a non riuscire ad adattarsi a queste condizioni. Basti pensare a tutti quegli animali notturni, come gufi o pipistrelli, che dormono di giorno e sono abituati a cacciare di notte.

Altri animali, invece, come gli uccelli migratori, utilizzano le stelle per orientarsi ed ogni ne anno ne muoiono milioni per via dello schianto contro edifici luminosi.

La luce artificiale, inoltre, interferisce con il normale ciclo riproduttivo degli animali ed in generale con i loro ritmi biologici. A questo è purtroppo soggetto anche l’essere umano, interferendo con il nostro ritmo circadiano.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —-> In Corea del Sud arriva l’edificio anti-inquinamento. Le nuove frontiere del carbon-free

Il ritmo circadiano è il sistema biologico che regola tutti i ritmi del nostro organismo. Per non parlare di tutti i danni considerabili minori a cui porta l’inquinamento luminoso. La luce notturna distrae ad esempio alla guida per non parlare della fantomatica luce blu.

Una ricerca dell’American Medical Association ha messo in allerta la popolazione contro la luce blu. Dalla luce dipende infatti la produzione di melatonina, ormone responsabile della regolazione dei ritmi del nostro corpo. Tra i più importanti troviamo il metabolismo, il senso di fame e la temperatura corporea.

Esponendosi alla luce durante le ore notturne si tarderebbe la produzione di melatonina, che di norma dovrebbe iniziare già al tramonto. Una minore quantità di melatonina porta a grosse conseguenze per l’essere umano. Tra le più rilevanti troviamo insonnia, mal di testa, affaticamento, sovrappeso, problemi cardiovascolari e disturbi dell’umore.

Alcuni recenti studi, inoltre, hanno mostrato come la carenza di melatonina nel tempo possa provocare l’insorgenza di tumori, come quello al seno. La presenza di melatonina nei giusti livelli, al contrario, sembra rallentare lo sviluppo di cellule tumorali.

Gestione cookie