Macchie marroni sulle banane: uno studio ci indicano a cosa servono. E’ incredibile

Lo studio sulle macchie marroni delle banane è stato svolto dalla Florida State University. Ecco cosa ha scoperto l’ateneo americano.

Banane macchie marroni significato
Banane (Foto di PublicDomainPictures – Pixabay)

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Una delle piaghe più importanti del XXI secolo riguarda lo spreco alimentare. Non a caso molti chef stellati, negli ultimi anni, hanno iniziato ad affrontare il problema cercando di ridurre al minimo il cibo da buttare.

Un problema che però riguarda anche i consumatori che spesso commettono errori in buona fede. Come il caso delle banane. Queste, quando compaiono le macchie marroni, vengono scartate e spesso buttate. Ma è queste chiazze incidono davvero sulla qualità del frutto?

La ricerca americana svela la verità sulle macchie marroni sulle banane

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Banane (Foto di Pete Linforth – Pixabay)

I primi a interrogarsi e a chiedersi quanto potessero incidere e cosa provochi le macchie marroni delle banane sono stati un gruppo di ricercatori della Florida State University. I primi a interessarsi alla comparsa delle macchie, ma soprattutto sono stati i primi ad elaborare un modello biologico che, nel futuro, diverrà l’indicatore qualitativo di maturazione di questo frutto. Uno strumento che si potrebbe rivelare molto utile nella lotta contro gli sprechi alimentari.

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Il punto di partenza è uno: la frutta tende a cambiare a colore (marrone o gialla) se tagliata, rovinata o conservati per lunghi lassi tempo. Il motivo è l’ossidazione del frutto dovuto al contatto con l’aria o dalle reazione enzimatiche. Non vuol dire, dunque, che il frutto sia andato a male, ma nonostante ciò consumatori e venditori al dettaglio gli scartano solo per il loro aspetto.

Nonostante le banane siano tra i frutti più consumati al mondo (più di 117 milioni di tonnellate nel 2019) le dinamiche di maturazione sono sconosciute. Un vero paradosso perché conoscere questa dinamica fornirebbe agli scienziati nuovi elementi per frenare lo spreco alimentare. Infatti questo frutto sviluppa queste macchie senescenti (ovvero all’invecchiamento del tessuto) per due motivi: si perde l’integrità cellulare e i composti fenolici si ossidano enzimaticamente.

Cosa è emerso dalla ricerca

I ricercatore della Florida State University attraverso la tecnologia del time lapse, hanno raccolto video e immagini della formazioni di queste macchie così da poterle studiarle. Lo studio ha fatto emergere che le chiazze marroni compaiono in appena due giorni con una densità di circa 8 macchie per centimetro quadrato. Ma è emerso anche che, dopo la formazione, la comparsa si arresta per la scarsità di ossigeno.

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Dall’analisi è emerso che per conservare per più tempo e in condizioni migliori la frutta può essere d’aiuto un ambiente con atmosfera modificata. Ovvero priva di ossigeno. In questo modo la comparsa di macchie sulla buccia della frutta sarà inibita rendendola più appetibile per venditori e consumatori. Un’azione che permetterà di contrastare lo spreco alimentare.