Bonus agricoltura 2022: come aggiudicarsi il prezioso incentivo. E’ corsa alle domande per ottenere un’agevolazione che potrà aiutarti negli affari.
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In un periodo devastato dalla pandemia – di cui, a distanza di due anni si continuano a sentire gli effetti devastanti – e dal conflitto tra Russia ed Ucraina che sta portando conseguenze nefaste anche sul nostro paese, certamente l’economia non ha avuto il tempo di riprendersi del tutto da questa situazione. Questo è uno dei motivi per cui il Governo sta attuando delle manovre che hanno lo scopo di pompare l’economia con nuovi stimoli.
Ed è su questa logica che si poggia il bonus agricoltura, un settore che per l’Italia è davvero importante. Tutta la penisola – con maggioranza su alcune zone – fa dell’agricoltura un pilastro fondante. Ecco che pertanto la produzione merita di essere spronata. Scopriamo quindi in cosa consiste questa agevolazione.
Bonus agricoltura 2022, come ottenere l’incentivo
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Possono chiedere il bonus le imprese agricole e agroalimentari, sia piccole che medie e grandi. L’idoneità è estesa anche ai soggetti che hanno costituito una cooperativa o hanno posto in essere dei consorzi. L’agevolazione è un credito d’imposta nella misura del 40%, con un limite pari a 50 mila euro per le imprese piccole e medie addette alla produzione di prodotti agricoli o imprese agroalimentari. Un tetto pari a 25 mila euro per le grandi imprese.
Accedere per chiedere l’agevolazione è davvero semplice: basta infatti determinare il quantum delle spese sostenute nei periodi di imposta rispettivamente che vanno dal 2021 al 2023. Per quanto riguarda le tempistiche, se ci si riferisce alle spese maturate nel 2021, il termine entro cui presentare la domanda è dal 20 settembre al 20 ottobre del 2022.
Entro dieci giorni dalla scadenza del termine previsto per la presentazione dell’istanza viene emesso un provvedimento delle Entrate con cui definisce per ogni richiedente il credito d’imposta spettante. Il limite previsto per legge è pari a 5 milioni di euro.
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Le spese sopra menzionate devono essere mirate all’ampliamento delle infrastrutture informatiche per potenziare il commercio elettronico quindi in particolare favorire la vendita a distanza a clienti che non vivono in Italia. Quindi rientrano a pieno regime le spese sostenute per acquistare i supporti tecnologici utili a tale scopo, così come i software per il database e la sicurezza.