Crisi climatica, a rimetterci è un settore molto redditizio. La situazione è critica

La crisi climatica sta colpendo un settore redditizio: l’economia deve fare i conti per evitare che coinvolga altri settori!

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(Bruno /Germany – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La crisi climatica sta coinvolgendo un settore redditizio che fa da base per tutto il comparto del Made in Italy. La situazione è talmente evidente che, se da un lato anche lo Stato dà una mano con incentivi di settore e coprendo parte delle spese assicurative – circa il 70% – anche le compagnie starebbero cominciando a tirarsi indietro secondo un’associazione di categoria molto importante. Cosa sta succedendo?

Prima di tutto è importante ricordare che la crisi climatica colpisce soprattutto chi non ne è la causa, ma solo per un primissimo periodo. Infatti, periodi di caldo estremo e periodi di freddo estremo repentini e traumatici possono essere un problema anche per chi non è del settore, come hanno dimostrato i dati in merito.

Crisi climatica, i problemi per il settore redditizio dell’agricoltura può creare una valanga

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(Jill Wellington – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Secondo i dati di Coldiretti, la crisi climatica ha colpito un settore redditizio come l’agricoltura. Infatti, solo nel 2021 le perdite sono state per circa 2 miliardi di euro di valore. Il comparto ha un valore di 522 miliardi, ovvero circa il 15% del PIL. Si tratta di una fetta così importante che lo Stato ha deciso di contribuire per il 70% alle spese necessarie per assicurare sulle perdite della crisi climatica.

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Purtroppo, però, solo il 10% delle attività agricole è riuscita nell’impresa della polizza assicurativa, perché – sempre secondo Coldiretti – sono in poche le compagnie che riescono a gestire questo rischio.

Purtroppo, il settore agricolo sta rischiando perché le coltivazioni non riescono a reggere con cambiamenti climatici così pesanti. Sempre lo scorso anno la grandine in Salento aveva provocato danni ingenti.

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In più, ci sono da ricordare settori più piccoli, ma più fragili. È il caso del settore del vino, che ha bisogno del terreno giusto, ma che si basa su varietà autoctone di uva locale. Un patrimonio che si può salvare solo aiutando con piccoli gesti da parte di tutti.

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