Scopriamo tutto sulla belladonna, le proprietà, i benefici, le controindicazioni, molto utilizzata in fitoterapia, a cosa serve?
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Scopriamo tutto sulla belladonna, le proprietà, i benefici, le controindicazioni, molto utilizzata in fitoterapia, a cosa serve? Si tratta di una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle solanacee, il cui principio attivo è dato dall’atropina. Grazie a questo elemento, la belladonna offre numerose proprietà terapeutiche.
Tuttavia, occorre fare attenzione all’uso e alle quantità, dato che la belladonna può essere velenosa. Infatti, le proprietà antispasmodiche della pianta si utilizzano nella medicina omeopatica, sia sotto forma di olio diluito che in foglie essiccate. Ma scopriamo di più su questa misteriosa pianta usata come cosmetico dalle nobildonne dei secoli scorsi.
Le proprietà e le controindicazioni della belladonna
La belladonna si utilizza in campo oculistico da tanto tempo, dato che, usata come collirio per gli occhi, riesce a ingrandire la pupilla. Le nobildonne di un tempo, usavano il collirio proprio per far sembrare più grandi gli occhi e attrarre gli uomini. Una pratica oggi vivamente sconsigliata. La belladonna, infatti, deve essere assunta soltanto dopo consulto medico. Questo perché presenta alcaloidi nocivi.
Non a caso, durante il medioevo, le sue proprietà letali erano impiegate per avvelenare i nemici, ma anche per ridurre il dolore durante gli interventi chirurgici. Oggi si utilizza per numerosi trattamenti, grazie all’azione dell’atropina, usato nei colliri degli oculisti per dilatare la pupilla durante i controlli. Tuttavia, gli impieghi della belladonna sono molteplici. Tra questi, grazie alle sue capacità rilassanti, allevia gli spasmi muscolari, le contrazioni e i crampi.
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Si usa per rilassare muscoli e intestino, e per combattere l’acidità gastrica, la stipsi, le coliche, la salivazione intensa. Si impiega anche per trattare disturbi cardiaci, specialmente quando il ritmo cardiaco è molto lento o irregolare. L’atropina contenuta nella pianta fa aumentare il ritmo cardiaco. Inoltre, è utile per trattare i sintomi di tosse e di broncospasmi. È davvero efficace per combattere i disturbi respiratori.
Attenersi sempre alle dosi consigliate e al consigli del medico
In anestesia, gli elementi estratti dalla belladonna influenzano le attività del nervo vago e incrementano l’effetto degli anestetici. Si usa spesso prima di anestetizzare il paziente. È impiegata per curare tosse, raffreddore mal di gola e i disturbi gastrointestinali. Un paio di gocce, per tre volte a giorno, è la posologia indicata per il trattamento de sintomi influenzali. Tuttavia, prima di procedere, è sempre bene sentire il parere de proprio medico.
Ma la belladonna è utile anche per uso esterno, per alleviare molti disturbi. L’estratto della pianta è ottimo per curare ascessi, punture di insetti, infiammazioni varie, gonfiori e arrossamenti. Da applicare tramite massaggio sulle zone interessate. È eccellente anche per trattare crampi e strappi muscolari. Rilassa il muscolo e allevia il dolore.
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E le controindicazioni? Ci sono, specie per l’uso interno, infatti si raccomanda di non assumerla in gravidanza. Se si eccede con le dosi, potrebbero verificarsi sintomi come secchezza delle fauci, febbre, tachicardia, vista annebbiata, spasmi, dilatazione delle pupille. In commercio si può acquistare sotto forma di fiale, in granuli o in capsule. Occorre leggere bene la posologia riportata sull’etichetta, e non mangiare mezz’ora prima e mezz’ora dopo la sua assunzione.