Orchidea con figlioletti, come comportarsi in questi casi. Gli step più importanti

Anche una orchidea può produrre figlioletti, si chiamano Keiki e nascono dagli steli fioriferi, come comportarsi in quesi casi?

Keiki orchidea cura
Orchidea bianco arancio (Pexels)

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Anche una orchidea può produrre figlioletti, si chiamano Keiki e nascono dagli steli fioriferi, come comportarsi in quesi casi? A volte succede, e ciò è sbalorditivo. Anche le orchidee riescono a generare delle piantine uguali alla pianta madre, dei piccoli cloni che nascono sugli steli. Cosa bisogna fare quando ciò accade? Ecco gli step da seguire.

Si tratta di una cosa singolare, ma quando la nostra orchidea produce questi Keiki ne dobbiamo approfittare. È importante conoscere il perché, questa pianta, ogni tanto produce dei figlioletti, ed è altrettanto importante sapere come agire correttamente. Le orchidee, innanzitutto, producono Keiki per due motivi, scopriamo quali sono.

Gli step da seguire per coltivare i figlioletti dell’orchidea

Keiki orchidea cloni pianta madre
Esigenze dell’orchidea (Pexels)

Quando un’orchidea produce dei piccoli cloni di se stessa, significa o che è in perfette condizioni ed è in piena salute, oppure è l’esatto opposto, ossia in sofferenza. Se in piena salute, quindi coltivata con la giusta quantità di acqua, di temperatura e di luminosità, allora questa si riproduce per ingrandirsi. Al contrario, l’orchidea può riprodursi anche perché sofferente. Significa che la pianta madre è in difficoltà, non riesce a crescere, e allora è costretta a riprodursi in questo modo.

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Insomma, si autoclona per sopravvivere. Bisogna capire il perché della clonazione, se questo è un effetto positivo o negativo. I Keiki, ossia i piccoli cloni, si nutrono delle energie della pianta madre, quindi la prosciugano. Per non compromettere la salute della pianta, occorre separare i nuovi nati, tagliando lo stelo sopra l’attaccatura, ma senza staccarlo del tutto.

Una volta tagliato il piccolo stelo si devono avvolgere le radici con dello sfagno fresco, capace di mantenere umido l’apparato radicale, ma senza inzupparlo. Quando le radici della piantina clone raggiungono qualche cm di lunghezza, possiamo staccare completamente lo stelo e invasarlo in un vaso trasparente.

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Prima di invasare il Keiki però, occorre far trascorrere almeno una giornata affinché le sue radici si asciughino del tutto. Quando andiamo a piantare il Keiki, inseriamolo nel terriccio con sfagno e corteccia, senza fare troppa pressione. Infine, inumidiamo con un vaporizzatore spray. La nuova orchidea è giovane e debole, perciò bisogna fare attenzione all’ambiente in cui la si coltiva. Questa ha bisogno di tanta luce, di un clima umido e di una irrigazione regolare.

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