Le sigarette elettroniche sono sicure o no? Facciamo chiarezza dopo anni dalla prima introduzione sul mercato.
Le sigarette elettroniche sono sicure o no? La loro introduzione nel mercato italiano risale al 2005. In quel periodo era pubblicizzata come un’ottima soluzione per non fumatori. In più, si considerava rispettosa per l’ambiente, perché non emetteva il fumo della nicotina, ma fragranze e aromi. Poi non andava gettata via, perché bastava scegliere la ricarica e usare sempre la stessa sigaretta. Infine, un’altra strategia di vendita si concentrava sul fatto che limitasse l’uso della nicotina nei giovanissimi. Oggi, dopo tutti questi anni, facciamo il punto della situazione e vediamo cosa è successo.
Le sigarette elettroniche sono davvero così sicure? Parliamone!
Per iniziare, si può parlare della pericolosità delle sigarette elettroniche “sicure” rispetto alla sigaretta alla nicotina. Infatti, alcune ricariche con aromi utilizzano la nicotina. Si tratta di quelle che servono nella fase di transizione tra la tradizionale e quella elettronica. In più, gli aromi si inalano ad alte temperature, perché si usa il vapore dell’acqua aromatizzata contenuta nella sigaretta. Ora, al momento non ci sono studi dedicati che possano dire con certezza quali sono gli effetti degli aromi inalati in questo modo.
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In generale, si tende a dare per buona l’ipotesi per cui la sigaretta elettronica fa meno male della tradizionale perché alla fine ci sono acqua e aromi, quindi la nicotina non si trova esattamente in tutte le ricariche. Per quanto riguarda la questione fumo e giovani generazioni, purtroppo qui i dati ci sono e smentiscono la credenza secondo la quale quella elettronica allontanerebbe da quella tradizionale i più giovani.
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Infatti, per la Commissione Europea le sigarette elettroniche hanno invertito la tendenza…. Ma in negativo! Infatti, nel 2005 i dati vedevano la sigaretta tradizionale in difficoltà, mentre oggi la tendenza sembra invece in crescita. Non dipende certo da quella elettronica, però la Commissione ritiene che serva altro tempo prima di parlare di un vero e proprio effetto deterrente.