Avocado: l’errata conservazione può farlo diventare tossico. Rischi nausea e febbre. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere al riguardo
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L’avocado è un frutto tropicale, comunemente diffuso e coltivato in alcune zone del Messico ed in alcune zone dell’America centrale. In quanto frutto tropicale, la sua crescita si adatta, appunto, ad un clima tropicale: le temperature al di sotto dei 4 gradi creano sofferenza alla pianta ed al frutto. Da alcuni anni, comunque, visto anche il massiccio utilizzo nel nostro paese, anche in Italia si sono avviate delle coltivazioni di avocado, per lo più in alcune zone della Sicilia, complice il clima. Non tutti sanno, però, che una sbagliata conservazione di questo alimento potrebbe portare a fastidiose conseguenze. Come la febbre o anche la nausea. Perché accade questo e come bisogna conservare il frutto? Scopriamolo subito.
Avocado: proprietà benefiche e tossicità
L’avocado ormai è parte della nostra alimentazione quotidiana. Moltissime sono infatti le persone che lo utilizzano, sia nelle tradizionali ricette ma anche adattandolo alla nostra cultura culinaria. Insomma, diciamo pure che noi Italiani siamo un po’ così, la nostra cultura deve essere sempre quella predominante, poi magari si aggiunge qualcosa da altre culture. Tendiamo ad “italianizzare” qualsiasi cosa. L’avocado comunque è un frutto dalle moltissime proprietà benefiche e si presta bene a diversi accostamenti culinari. Per lo più è utilizzato con il pesce, tipo il salmone, tuttavia può essere anche mangiato da solo, con condimento o senza, a seconda del gusto.
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L’avocado, come abbiamo già detto, ha moltissime proprietà benefiche per il nostro organismo: innanzitutto è ricco di fibre, non contiene colesterolo né lattosio né glutine. Presenta abbondanti quantità di potassio, magnesio, fosforo, zinco e manganese. Presenti inoltre buone quantità di vitamina K, B5, B6, E e C. Insomma, un alimento molto utile e benefico. Tuttavia, bisogna prestare attenzione alla conservazione del frutto una volta tagliato. In altre parole, se utilizzate il frutto, ma non lo mangiate tutto in un unica volta, dovete prestare particolare attenzione al metodo di conservazione.
Avocado: fondamentale è la conservazione
Questo anche perché il frutto contiene una particolare tossina, la persina, che può rivelarsi altamente tossica e pericolosa. Sul web è molto diffusa la pratica di conservazione che vede l’avocado immerso totalmente in acqua. Questa pratica è assolutamente errata. In questo modo, infatti molti agenti patogeni, presenti nella buccia, potrebbero moltiplicarsi dopo l’immersione in acqua, causando problemi anche seri. Il rischio comunque è quello di un intossicazione.
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Il modo ideale per conservare l’avocado che non abbiamo consumato, è piuttosto semplice. E’ necessario irrorare la parte tagliata con del succo di limone, senza immergerlo in acqua. Gli effetti di una cattiva conservazione possono essere la nausea, la febbre o anche problemi di carattere digestivo o che interessano l’apparato gastrointestinale. Quindi, fate bene attenzione a come conservate l’avocado: sarebbe meglio non rischiare!