Acqua potabile senza limiti? Arriva la soluzione per rifornirla continuamente. Parlano gli studiosi

Acqua potabile senza limiti, ma è davvero possibile? Gli studiosi non hanno dubbi sulla nuova soluzione appena inventata.

acqua potabile senza limiti ricerca
(ExplorerBob – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ottenere acqua potabile senza limiti è davvero possibile? Secondo una recente ricerca condotta dall’ETH di Zurigo, nel futuro ci sarà una soluzione a ciclo continuo, che oggi è in fase di sperimentazione. Infatti, questa idea è tanto semplice ma geniale.

Di cosa si tratta? L’istituto federale è sempre stato famoso per le sue ricerche e per i suoi studi che condensano il sapere dei migliori scienziati dell’Unione Europea. Queste intelligenze collaborano talmente bene da avere risultati spesso eccezionali, come capita anche in questa occasione.

Acqua potabile senza limiti, lo studio con il condensatore a ciclo continuo

acqua potabile senza limiti condensatore
(Tibor Janosi Mozes – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’idea di partenza per avere acqua potabile senza limiti è un condensatore. In pratica, si tratta di un gigantesco imbuto che va a catturare il vapore acqueo delle nuvole per trasformarlo in acqua potabile. Questo sistema funziona solo di notte, ma può offrire acqua da bere 24 ore su 24, 7 giorni su 7, proprio per la forma a imbuto, un po’ come si fa con i pannelli fotovoltaici, che trattengono energia anche quando non la producono.

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Il sistema consente di ottenere acqua anche quando ci si trova in una zona secca, come avviene in alcune zone del Sud Italia. Purtroppo, però, la ricerca deve proseguire affinché questa soluzione sia funzionale al 100%. Infatti, se c’è troppo sole e la temperatura è troppo alta, la condensazione non può avvenire. In più, è anche difficile riuscire ad alimentare il sistema a livello di energia al momento. Il prototipo iniziale è abbastanza energivoro e si dovranno trovare valide alternative.

Per fortuna, a Zurigo hanno pensato anche a questo. Infatti, i ricercatori hanno risposto che ci sarà da un lato uno scudo che catturerà i raggi solari per evitare le alte temperature e fornire energia. Dall’altro, la superficie interna del sistema sarà auto-raffreddata con sistemi ad hoc.

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Su un pannello di 10 centimetri simile al sistema – creato per un test – si sono prodotti 4,6 millimetri di acqua, il doppio dei condensatori in alluminio attualmente a disposizione. Il sistema con la nuova modalità è stato quindi definito a energia zero.

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