Se la richiesta di petrolio è in aumento, in parte è colpa anche del nostro armadio: infatti, la maggior parte del’abbigliamento che indossiamo è costituito di poliestere.
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Se la richiesta di petrolio è in aumento, in parte è colpa anche del nostro armadio: infatti, la maggior parte dell’abbigliamento che indossiamo è costituito di poliestere. Il poliestere, soprattutto se di buona qualità, è un materiale che fa veramente miracoli nell’industria tessile, ma che oggi sta creando un dilemma, contrastando con una quotidianità green.
Infatti, il poliestere si tratta di un prodotto resistente, versatile, e dotato di un ottimo rapporto qualità prezzo. Negli ultimi anni, l’utilizzo del poliestere è stato fondamentale per l’industria tessile. Si stima che il 60% degli abiti prodotti annualmente contenga fibre sintetiche. Quello che fino a poco tempo fa sembrava una svolta eccezionale nell’industria tessile, ora però inizia a creare va problemi a livello ambientale.
Il poliestere però è un derivato della plastica Pet che, attraverso un processo di fusione si trasforma in filato. Secondo un rapporto della IEA, l’International Energy Agency, sono proprio i prodotti plastici che, nei prossimi anni, porteranno a un aumento della domanda di petrolio. I prodotti petrolchimici sono ormai basilari per le nostre vite. Eppure, il petrolio è sempre più difficile da reperire, una risorsa fortemente inquinante e che si sta esaurendo sulla Terra.
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Questi prodotti petrolchimici sono, per esempio, necessari per la produzione di elementi fondamentali del sistema energetico, come i pannelli solari, le turbine eoliche o i rivestimenti dell’isolamento termico. Sostituire i derivati del petrolio in questi settori è una strada lunga e tortuosa che comporta anni di ricerca. Insomma, non è un processo così semplice da attuare. Bisognerà studiare alternative valide per un futuro più ecologico.
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Nell’abbigliamento, invece, la soluzione è relativamente più semplice. Infatti, prima degli anni Cinquanta, il poliestere non era utilizzato nell’industria tessile. Ciò significa che basterebbe abbandonare le cattive abitudini assunte negli ultimi decenni e tornare a produrre con materiali naturali. Di alternative ce ne sono tantissime e, non a caso, molte aziende green nate negli ultimi anni puntano totalmente sulla natura. Alcune di queste, ad esempio, sfruttano solo materie naturali per la creazione di indumenti e di pigmenti.