Auto a benzina e diesel: la decisione è stata presa. Non sarà più possibile farlo, è assurdo

Fra gli emendamenti del Green deal avanzati dalla Commissione europea ce n’è uno che fa più discutere degli altri. Facciamo il punto.
Auto combustibili europa
Bandiere UE (Foto di Oleg Mityukhin da Pixabay)
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Il Green Deal è un insieme di iniziative e proposte politiche pensate dall’Europa col fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Economia circolare, innavazione green e biodiversità sono solo alcune delle branche in cui il progetto espone e articola le proprie iniziative. Cerchiamo di capire qual è l’emendamento più discusso in questi giorni e che potrebbe sancire una vera e propria rivoluzione dello stile di vita occidentale.

Auto a benzina e diesel: il Green deal divide l’opinione pubblica

Auto combustibili strada
Viabilità (Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay)

Il pacchetto di emendamenti emesso dalla Commissione europea contiene un provvedimento fortemente divisivo che promette, se approvato, di rivoluzionare lo stile di vita dell’occidente. L’oggetto di discussione sembra essere in realtà uno dei pochi punti che promette una sterzata concreta verso la salvaguardia di clima e ambiente.

Il Partito popolare si mostra deciso a correggere l’emendamento proposto dalla Commissione mentre i socialisti europei difendono il Green Deal con alcune eccezioni. Il partito dei Verdi si schiera a favore. Ma di cosa si tratta? La proposta riguarda l’utilizzo e la vendita delle automobili a combustione termica.

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L’emendamento prevede lo stop assoluto alla vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035. Il leader del partito popolare Manfred Weber giustifica la contrarietà alla proposta con la perdita di competitività cui andrebbe in contro l’industria automobilistica europea.

Il motto è affrontare la transizione ecologica senza perdere il primato nel mercato internazionale a cui invece l’approccio dei Verdi condurrebbe senza dubbi. Il gruppo dei popolari è il più numeroso a sedersi in parlamento. La contrarietà allo stop delle vedite a partire dal 2035 è quindi, per il Ppe, tassativa.

La proposta avanzata è tuttavia quella di mantenere un margine di vendita del 10% per le auto a combustione termica. Rappresentando la maggioranza parlamentare c’è una buona probabilità che la proposta passi all’esecutivo. Tuttavia il vicepresidente della Commissione, il socialista Frans Timmermans, definisce obsoleta la proposta dei popolari.

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L’industria automobilistica non ha bisogno di mantenersi attaccata al passato ma di assicurare un futuro sotenibile ed ecologico al pianeta e ai suoi abitanti. Le auto elettriche sono in questo senso la soluzione in direzione del progresso auspicato.

Von der Leyen, presidente popolare della Commissione, non si schiera ma neppure impiega parole a sostegno dell’emendamento del Green Deal. La preoccupazione dei socialisti resta tuttavia quella del calo dell’occupazione nel settore. In Italia Lega e Fratelli d’Italia si esprimeranno contro il Green Deal, è stato già dichiarato dai leader di partito. Anche il Pd voterà contro gli emendamenti.

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