Non comprare le banane se non è proprio necessario. Cosa succede e perché si deve fare questa attenzione?
Le banane non si dovrebbero comprare alla leggera, anche se si trovano comunemente nei supermercati e nei fruttivendoli. Per quale motivo dovrebbe essere così grave acquistare le banane una volta di più?
In realtà, pochi sanno che le banane non hanno un’origine europea. Infatti, questi frutti vengono prodotti soprattutto in Paesi esotici come: Filippine, Ecuador, India e Colombia. In questi Paesi le condizioni di lavoro non sono di certo quelle nostre, ma c’è di più.
Un altro motivo per cui le banane non vanno comprate se non è assolutamente necessario è il fatto che la varietà più apprezzata è la Cavendish. Magari, dando un’occhiata alle confezione, si potrà notare che la varietà è indicata in alcune confezioni. Questa è così apprezzata perché offre un alto rendimento, molto più delle altre. In più, le Cavendish resistono molto bene ai trasporti, ai viaggi lunghi e ai cambiamenti climatici.
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In più, questa pianta si vende ovunque, tutto l’anno. Si coltiva sempre, produce frutto sempre e si trasporta sempre da un punto all’altro del mondo. Solo per fare un esempio pratico, in Italia ne arrivano circa 630mila tonnellate in 12 mesi. È tantissimo. Il problema è che, come tutte le piante, anche questa ha un periodo di riposo. Allora come fanno le banane a essere disponibili nei mesi dove non ci dovrebbero essere, cioè da dicembre ad agosto di ogni anno?
Ci sono dei trattamenti specifici e delle modalità di trasporto che possono arrivare a raggiungere anche un mese prima dell’arrivo delle banane sulle nostre tavole. I campi dove si coltivano queste piante spesso sono vicini a villaggi e foreste. Per ottenere una maggiore produttività, quindi, si possono utilizzare gli aerei per diffondere uniformemente i pesticidi.
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Peccato, però, che questi arrivino anche nelle zone vicine… Senza contare lo stipendio medio di un lavoratore in questi campi, cioè 366 dollari al mese (circa 351 euro). Infine, i lavoratori devono dare disponibilità anche nei giorni di riposo. Insomma, mangiare meno banane aiuta il suolo e i lavoratori contro lo sfruttamento, seppur in minima parte.