Cibo contraffatto, è questo quello in voga in Italia: sembra assurdo (lo mangi sempre)

Cibo contraffatto, è questo quello in voga in Italia: sembra assurdo (lo mangi sempre). Ecco perché devi prestare particolare attenzione. 

cibi contraffatti
supermercato reparto frutta – Pixabay

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I prodotti enogastronomici italiani sono fra i più imitati e contraffatti al mondo: venduti come eccellenti, spesso si tratta di materie prime di qualità scadente, irregolari e neanche italiani. È quanto emerge, anche quest’anno, dal report sull’attività operativa dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF).

Oltre 60.000 controlli in Italia e quasi 1.000 interventi fuori dai confini nazionali (anche sugli store online) hanno portato gli ispettori a sequestrare più di cinque milioni e mezzo di merce contraffatta o irregolare, per un valore di oltre nove milioni di euro.

Su 33.404 operatori ispezionati e 62.316 prodotti controllati (90% di prodotti alimentari finiti e 10% circa di mezzi tecnici per l’agricoltura come mangimi, fertilizzanti, sementi e prodotti fitosanitari), le irregolarità hanno riguardato l’11,6% dei prodotti e il 9,0% dei campioni analizzati.

Cibo contraffatto, gli alimenti maggiormente colpiti

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Olio d’oliva filo – Pixabay

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L’olio d’oliva spacciato per extravergine ma risultato di categoria nettamente inferiore rispetto a quanto dichiarato in etichetta è una seria minaccia per tutto il comparto – che si è tradotta, solo nel 2021, nel sequestro di oltre 2,3 milioni di litri di falso extravergine nell’ambito dell’operazione Verum et Oleum condotta dalla Guardia di Finanza.
Risultati più gravi di quelli riguardanti l’olio si registrano solo nel settore delle carni, dove le etichette mentono sulla provenienza degli animali, sulle denominazioni di origine di salumi e insaccati, sui metodi di conservazione.
Una menzione a parte va riservata alla mozzarella di bufala campana, classificata come DOP (Denominazione di Origine Protetta): nelle aree di Caserta e Napoli, sono stati sequestrati prodotti caseari perché anonimi e mancanti di indicazioni relative alla tracciabilità del prodotto finale o alla provenienza delle materie prime.

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Discorso diverso per la mozzarella di bufala campana: questa, classificata DOP – la cui sigla sta per Denominazione di Origine Protetta – è fortemente copiata. Non a caso vengono sequestrati degli alimenti caseari perché anonimi e senza le indicazioni utili per comprendere tutte le fasi di produzione, dalle materie prime al risultato finale.